Thin Wire Unlaced
Along The Way Inside [EP]

2013, Autoproduzione
Grunge

Recensione di Riccardo Coppola - Pubblicata in data: 23/02/13

I Thin Wire Unlaced emergono, rumorosamente, dall’affollata scena underground capitolina, arrivando con “Along The Way Inside” alla pubblicazione del terzo EP di una carriera iniziata già da diversi anni. Il gruppo mostra uno stile che si colloca tra il post grunge e l’alternative metal: le ispirazioni vanno ricercate nella rabbia degli Alice in Chains, nella ruvida crudezza dei Down, ma anche nelle più ricercate soluzioni dei primi Hurt (quelli di “Rapture” o “Ten Ton Brick”). Di certo il genere scelto, ormai tremendamente inflazionato, rende parecchio difficile spiccare su una marea di band affini (conterranee e non), dalle coordinate stilistiche fin troppo standardizzate; tuttavia i quattro ragazzi romani eludono l’insidia di annaspare nell’anonimato grazie a un’ottima preparazione tecnica, a una buona personalità e a una verve compositiva purtroppo non così comune.
 
Sono soltanto quattro i pezzi che compongono l’EP, eppure i momenti d’interesse ci sono e sono pure parecchi. Pur non essendoci spazio per sperimentazioni o per episodi particolarmente fantasiosi, le tracce sono assemblate a regola d’arte e, cosa importante, sono davvero coinvolgenti. Accenni di headbanging scattano in automatico nei frangenti più 'ignoranti' del rabbioso singolo “Resurrection”, in cui urla graffiatissime stridono sopra un vero macello strumentale (ottima la prova su questo pezzo del batterista, che giustifica con la sua prestazione la scelta del curioso soprannome “The Cuttlefish”, una creatura marina dal fascino discutibile ma dalle molteplici braccia) prima di una pausa in stile Tool sui tre-quarti di canzone, in cui si inseguono circolarmente vocals sussurrate e disturbati fischi di chitarra. Ci si emoziona invece con l’ottima title track, posta in chiusura del disco, dove il leader Steph (artefice di parti vocali più che buone in tutte e quattro le canzoni) dà il meglio di sé, sia nella prima metà, rilassata ed elegante, sia nel crudissimo finale. Meno esaltanti, ma non per questo non godibili, i rimanenti due pezzi, “Watch It” e “Crushing In My Head”: in particolare nella seconda si notano evidenti richiami al cantato del mai troppo compianto Layne Staley.
 
Le potenzialità mostrate dai Thin Wire Unlaced in questo EP sono indiscutibili: la band merita indubbiamente di essere seguita (ottima anche dal vivo, come testimoniano i live pubblicati dallo stesso gruppo sulla propria pagina sociale). Sicuramente sarà necessario l’inserimento di qualche piccola variazione sul tema e di qualche idea un tantino più originale per poter reggere per un intero long play, senza correre il rischio di diventare ripetitivi o ancor peggio noiosi. Ma “Along The Way Inside" rende davvero fiduciosi per il futuro della band, e merita di essere ascoltato da tutti gli amanti del rock più duro. Tanto più che l’EP è in download sul sito ufficiale della band: potete scaricarlo senza spendere un centesimo e senza aggiungere nessuna macchia sulla vostra coscienza, e godervi 20 minuti di musica molto buona.




01. Watch It

02. Resurrection

03. Crushing In My Head

04. Along The Way Inside 

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