I Thomas Wynn and The Believers tornano con "Wade Waist Deep", loro terza e ultima fatica difficilmente inquadrabile in un genere specifico. Le esplorazioni della band nativa di Orlando, ma di stanza a Nashville, spaziano dal rock al folk, dal southern alla musica nativa americana. Il tutto viene sorretto da atmosfere gospel che ne costituiscono il vero scheletro sonoro, creando un'amalgama di musicalità che ne potenzia il valore autoriale e permette all'ascoltatore di godere un'esperienza sensoriale di pregio.
Per dare un esempio di quanto si sta dicendo si può citare "Man Out Time", con Olivia Wynn alla voce, che riesce ad unire le atmosfere gospel e spiritual ai ritmi dei nativi americani; il tutto condito con intrusioni di stampo country; "You Can't Hurt Me" le cui sonorità sono di chiare impressione grunge con contaminazioni di stampo Jefferson Airplaine e "My Eyes Won't Be Open", una canzone folk impreziosita dal sapiente uso dell'Hammond e che pesca a piene mani dalla lunga discografia di Neil Young in quanto a ispirazione.
Probabilmente l'unica canzone che si può, con fatica, far ricadere nel genere "Southern Rock" della quale la band si fregia è "Burn As One", che ricorda da vicino i lavori dei Black Crowes - senza tuttavia averne la stessa verve. Da mettere in risalto in quest'ultima è Chris "Bell" Antemesaris all'armonica.
A contendersi il titolo di main track sono "Feel The Good" e "We Could All Die Screaming", le migliori tracce del lavoro in cui le voci dei due fratelli Thomas e Olivia Wynn s'intrecciano con sapienza, donando alla prima un'aria briosa, leggera e che mette allegria. Se "Feel The Good" è lo Yin allora "We Could All Die Screaming" è il suo Yang: oscura sia nel testo che nelle sonorità hard rock impreziosite dalla chitarra di Thomas.
Arrivati alla fine possiamo ascoltare "Turn It Into Gold" che chiude degnamente l'album contenendo in sé molti degli elementi costitutivi dello stesso: un'ottima chitarra e le studiate armonie vocali. Volendo tirare delle somme, è facile intuire come il produttore Vance Powell (Jack White, White Stripes, Chris Stapleton), vincitore di numerosi Grammy, sia riuscito a condurre la band a una nuova maturazione artistica, quella maturazione necessaria ad uscire dalla celebrità locale per entrare nel campo internazionale.