Thought Chamber
Psykerion

2013, InsideOut Music
Prog Metal

Recensione di Riccardo Coppola - Pubblicata in data: 11/10/13

La scontatezza e l'indissolubilità del binomio tra stilemi prog metal e concept sci-fi non la scopriamo sicuramente adesso: saranno già un paio di decenni che, con riff serratissimi o annodamenti di dita alle tastiere a fare da soundtrack delle proprie gesta, impavidi eroi s'avventurano verso i confini dell'universo conosciuto. E non è certo intenzione dei Thought Chamber fornire un'eccezione alla regola: giunto al secondo album in studio a sei anni di distanza da "Angular Perceptions", il supergruppo fondato da Michael Harris (chitarra degli Arch Rival) e affidato alla voce di Ted Leonard (Enchant, Spock's Beard) ci racconta questa volta la storia di Avakus, giovane in fuga da una pseudo-terra ricostruita dagli umani stessi in seguito a un olocausto nucleare, che si imbarcherà sulla nave-città Kerakryps e giungerà, attraverso lunghe peregrinazioni per la galassia che dà il titolo all'album, a illuminanti rivelazioni sullo scopo della sua stessa vita e sul futuro dell'intera umanità.


Non volendo sbilanciarci sulla piacevolezza e sull'originalità della storia narrata (che ha tutte le caratteristiche per mandare in sollucchero i patiti della fantascienza pura e per nauseare chiunque altro) siamo purtroppo obbligati a constatare che la musica che l'accompagna è tutt'altro che piacevole, e men che meno originale. "Psykerion" prende vita sotto forma di un'interminabile prog opera di quasi settanta minuti, nei quali viene messa in mostra un'innegabile abilità nel far proprio ogni singolo stereotipo del genere e riprodurlo tale e quale senza reinterpretazione alcuna. Mentre il poco più che mediocre tema principale viene ripetuto fino allo stremo e in tutte le più improbabili varianti (con duri accordi distorti o con acutissimi vocalizzi, con i violini di "Recoil" o con le inspiegabili sonorità jazzy di "The Black Hole Lounge") vengono dispiegate massicce quantità di synth, che se in alcuni casi svolgono il proprio compito con sobria efficacia (l'epicità di "Kerakryps") in troppi altri s'impossessano della scena in maniera assordante e insostenibilmente pomposa. A completare il quadro, le citazioni più o meno velate ai Dream Theater o ai Fates Warning ravvisabili in brani strumentali per nulla avvincenti (spiccano in negativo "Xyrethius II" o l'arabeggiante "Planet Qwinkle"), o le capatine dalle parti di un AOR in stile Kansas, su cui si fondano la discreta "Isle Of Bizen", o la terribilmente lagnosa "Light Year Time".


Di vagamente interessante, tolto il buon singolo "Transcend", rimane soltanto qualche spunto fornito da pezzi brevissimi come l'acustica "In The Words Of Avakus" -qualcuno ha detto "Pull Me Under"?- o la rapida "Circuits Of O.D.D.", che in quanto concepiti come semplici intermezzi risultano del tutto privi delle inutili prolissità delle suite che collegano. Ultimato lo stremante ascolto i sogni di viaggi iperspaziali rimangono del tutto irrealizzati: incapaci di decollare e avventurarsi verso nuovi orizzonti, allontanandosi da sonorità tremendamente stantie, i Thought Chamber non regalano altro che una sfibrante guida turistica di un vuoto cosmico, dove d'idee e d'inventiva non c'è la minima traccia.





01. Inceptus

02. Exodus

03. Psykerion: The Question

04. In The Words Of Avakus

05. Light Year Time

06. Kerakryps

07. The Black Hole Lounge

08. Circuits Of O.D.D.

09. Behind The Eyes Of Ikk

10. Isle Of Bizen

11. Xyrethius II

12. Recoil

13. Breath Of Life

14. Transcend

15. Planet Qwinkle

16. Inner Peace

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