Throes of Dawn
Our Voice Shall Remain

2016, Argonauta Records
Atmospheric Post Metal / Prog Rock

Evocativo, suggestivo: queste sono le key words del nuovo disco firmato Throes of Dawn


Recensione di Laura Gervasini - Pubblicata in data: 23/08/16

Siamo all'attesissimo sesto album per i  finlandesi Throes of Dawn. Fondato nel 1994, il gruppo ha intrapreso un lungo viaggio musicale: dal melodic dark metal dei primissimi anni al progressive e atmospheric post-metal di oggi.

 

Dopo alcuni cambiamenti di line-up, la band ha voluto trasformare decisamente alcune cose ed ha iniziato a comporre musica con un nuovo approccio.: "Abbiamo voluto fare le cose in modo diverso.", afferma Henri Koivula, uno dei membri fondatori. "Abbiamo voluto seguire l'intuizione e vedere dove la musica ci porta. Abbiamo costruito queste canzoni per lo più insieme alla sala prove facendo un sacco di sperimentazione e la ripetizione. Ed è stato molto eccitante e gratificante vedere come le canzoni si sono evolute e formate. "

 

“Our Voice Shell Remain” si compone di sette tracce, con una durata complessiva di 67 minuti. L'album è un chiaro punto culminante della loro carriera musicale, inciso e scritto con una maturità e sonorità altamente diversa rispetto ai lavori passati. L'opener, “Mesmerized”, prepara l'ascoltare ad approcciarsi ad una musicalità e ad un mood ridondante nel gruppo: il concetto lirico dei Throes of Dawn è altamente poetico e riflette gli aspetti più profondi e oscuri della psiche umana; la solitudine, sentimenti di perdita, le paure e i dolori della vita. Per l'appunto, il suono che la band concepisce è costruito sulla combinazione di synth e chitarre, accompagnato da una voce pulita e supplementari voci urlanti, note nella terza track “Lifelines”, nel periodo musicale del chorus, nel quale spicca con tutta la sua energia un superbo solo di chitarra che tinge di dark ed emozioni l'intera realizzazione: sullo stile di Gilmour, ma con un vestito diverso.

 

Questo non è un album ad alta intensità di riff, ma ricchi di long guitar leads, fluidi, memorabilmente pieni di spirito, suggestivi ed emozionanti, che accompagnano e caratterizzano ogni singola traccia del disco, seguiti da nitidi groove di batteria alla maniera di Gavis Harrison nelle registrazioni dei Porcupine Tree.
Leggermente più movimentate sono le tracce “We Use to Speak in Colours” e “Our Voice Shall Remain”, e, nel diametro completamente opposto, si trovano “One of Us is Missing” e l'ultima dell'album “The Black Wreath Of Mind”.

 

Un ritorno dallo stile inaspettato per la band finlandese, leggermente pesante da digerire, dato l'eccessivo elemento dark e malinconico nella composizione. Complessivamente ben strutturato, è percepibile che sia stato costruito dopo una minuziosa ricerca musicale e poetica.





01 Mesmerized
02 We Used to Speak in Colours
03 Lifelines
04 The Understanding
05 Our Voices Shall Remain
06 One of Us is Missing
07 The Black Wreath of Mind

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