Terzo capitolo discografico per i tedeschi Thulcandra che, dopo i precedenti “Fallen Angel’s Dominion” e “Under a Frozen Sun”, che li hanno classificati agli occhi del pubblico quasi come una cover band dei Dissection, presentano un nuovo capitolo: “Ascension Lost”. Sarà cambiato qualcosa questa volta? Cercheranno di trovare una via più personale?
La risposta è presto detta: assolutamente no. La black metal band prosegue imperterrito per la sua strada, fregandosene altamente delle etichette che gli vengono appiccicate. Inutile fare paragoni tra quello che è stato prodotto questa volta con quanto realizzato in passato dalla più famosa band svedese; tutto quanto è già stato detto in passato (sin dal loro debutto con “Fallen Angel’s Dominion”) continua a valere. “Ascension Lost” propone tutti gli elementi tradizionali di quel black metal intriso di Gothenburg sound tanto caro ai suoi autori: affascinanti melodie scure e tortuose, blast beats glaciali, intermezzi armonici e acustici, chitarre laceranti. Indiscutibilmente una release solida e ben bilanciata, dotata anche di liriche di buon livello.
L’ultima fatica del gruppo mostra ancora una volta le ottime doti tecniche dei suoi componenti, e ribadisce quello che appare come un vero e proprio amore dei bavaresi per un certo filone d’oro del balck metal dei tempi andati. Il progetto dei quattro appare sempre più come un tributo a uno stile e, visto in quest’ottica, il tutto appare meno criticabile. Arrivati a questo punto però, a chi consigliare “Ascension Lost”? Difficile dirlo. Chi ha adorato gruppi come i Dissection o i Sacramentum, probabilmente apprezzerà anche il nuovo album dei Thulcandra, tuttavia il disco non farà molti giri nello stereo prima che si passi direttamente all’ascolto degli originali.