Tides From Nebula
Eternal Movement

2013, Mystic Production
Post Rock

Recensione di Riccardo Coppola - Pubblicata in data: 21/10/13

Comodo per chi la musica la cataloga e spesso fuorviante per chi di nuova musica è alla ricerca, il termine "post", dai tempi degli originari fasti, ha pian piano esteso il suo campo d'applicazione alla quasi totalità dell'universo musicale: una sorta di parolina magica che indica un'intrinseca profondità di sentimento e una predisposizione allo shoegazing, applicata a uno spettro di generi che va dall'alternative rock più morbido allo sludge più metallico e feroce. Fra le innumerevoli incarnazioni di tale spirito, quella che anima i polacchi Tides From Nebula è forse la più usuale e archetipica: l'essenza del post-rock di inizio millennio, quella che emise i primi vagiti con le meraviglie strumentali dei Mogwai, e che raggiunse vette di popolarità grazie anche ad act come gli Explosions In The Sky o i God Is An Astronaut.

 

Giunti alla terza fatica in studio, chiamata "Eternal Movement" in curiosa contrapposizione a un certo immobilismo stilistico, i quattro di Varsavia rinnovano il bando a qualsivoglia linea vocale e ad elettroniche che vadano oltre lo stretto indispensabile, incidendo nelle note degli otto brani in tracklist le coordinate di un viaggio che fa tappa adesso tra le cupe ombre degli umani sentimenti, adesso tra vivide luminescenze astrali. Siderali bagliori vengono intrappolati tra i martellanti tapping (con tonalità chitarristiche che sanno tanto di Baroness) del singolo "Only With Presence"; improvvisi rallentamenti, spettrali tastiere e durissime bass-line accompagnano il brancolare, sconfortato e tristemente romantico, di "Emptiness Of You And I"; manti di sognante delay e tripudi di riverberi si innalzano fino al raggiungimento della solenne soavità di "Let It Out, Let It Flow, Let It Fly"; il serratissimo picchiare della batteria (unico strumento rimasto ancora penalizzato dalla produzione, dopo una generale tirata a lucido di suoni prima d'ora piuttosto grezzi) conduce incontenibili marce verso esplosivi apici d'intensità (i duri accordi sull'opener "Laughter Of The Gods", il climax di "Now Run").

 

Tuttavia, "Eternal Movement" resta schiavo delle limitazioni che i Tides From Nebula continuano ad autoimporsi, cristallizzati come sono su coordinate stilistiche che non hanno più nulla che possa stupire o sconvolgere: un album estremamente elegante, coinvolgente e a sprazzi anche davvero emozionante, ma eccessivamente canonico e scolastico nella sua impeccabilità. Potrà essere un'introduzione perfetta per chi del genere è un neofita, ma si rivelerà al tempo stesso una trascurabile fiera del già sentito per chi attende con ansia che musicisti tanto talentuosi vadano oltre il semplice e sicuro copia-incolla, e provino a gettare le basi di un salvifico post-post-rock.





01. Laughter Of The Gods

02. Only With Presence

03. Satori

04. Emptiness Of You And I

05. Hollow Lights

06. Now Run

07. Let It Out, Let It Flow, Let It Fly

08. Up From Eden

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