Forever Still
Tied Down

2016, Nuclear Blast
Gothic Rock

Recensione di Marta Scamozzi - Pubblicata in data: 18/10/16

Lo stereotipo del metal scandinavo comprende un ampio range di generi musicali ben definiti. Tuttavia, che si tratti del purissimo Power Metal degli Hammerfall, del Viking per eccellenza dei biondissimi Rohimmir Amon Amarth, oppure del Black ai confini della legalità morale degli Immortal,  vige sempre una regola fondamentale: il metal è metal, le contaminazioni rock sono per centroeuropei.

 

Ora, ciò di cui spesso ci si dimentica è quel paese di frontiera alle porte della penisola scandinava; dove il nordico metallo colato si fonde con tutto ciò che viene da sud. Ne nascono generi ibridi, indefinibili e mai, mai banali: dai Mercyful Faith agli Aqua passando per i Volbeat, la Danimarca degli ultimi decenni ha timidamente  disegnato la propria identità musicale con pennarelli variopinti.

 

In questo melting pot di musica e di popoli, in una delle città più multiculturali di tutta la Scandinavia, i Forever Still registrano il loro primo album completo in studio.

 

Tied Down” è un concept album che riesce ad affrontare uno dei temi più rischiosi in ambito musicale, la depressione, evitando di risultare banale o, peggio, noioso. Il merito è tutto di quella contaminazione di generi che ne fanno un album Gothic ma non troppo Gothic, Doom ma non troppo Doom,  Metal ma non troppo Metal. Miss Maja Shining e compagni si autodefiniscono una “totalmente onesta ed emozionale Heavy Rock band che non ha bisogno di compromessi”. 

 

In termini pratici, la missione dei Forever Still non è creare un genere nuovo  bensì attingere sapientemente elementi qua e là,da diversi generi e diversi artisti. Il risultato è l’insieme di sonorità già sentite milioni di volte, mescolate però in modo esemplare. Le chitarre distorte sono spesso rafforzate da effetti elettronici giocati sapientemente che vivacizzano o, a seconda dell’effetto desiderato, smorzano la melodia; la voce, di base molto melodica, è arricchita da versi graffianti  e, addirittura, note enfatizzate tramite la tecnica dello scream.

 

 I riff pesantemente distorti, i giochi di voce e i ritornelli spesso dissonanti  rispecchiano la gravità del tema centrale in modo attivo: i tocchi di scream in “Scars” e  la dinamica batteria elettronica di “Awake The Fire”  sembrano contrapporsi alla malinconia del pianoforte di “Miss Madness”.  “Tied Down” racconta il conflitto interiore che divora l’individuo in preda allo sconforto:  dai momenti di speranza a quelli di depressione più neri, passando per gli istanti di pazzia.

 

 “Tied Down” riesce a farsi strada tra i grandi del Gothic Rock  con discrezione,  riuscendo a giocare elegantemente con temi pesanti e contaminazioni musicali pericolose; il che,  trattandosi del primo album completo di una band emergente, non è cosa da poco. 





01. Scars

02. Once Upon A Nightmare

03. Miss Madness

04. Awake The Fire

05. Breathe In

06. Save Me

07. Your Light

08. Alone

09. Break The Glass

10. Tied Down 

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