TNT
XIII

2018, Frontiers Music
Hard Rock

Recensione di Marilena Ferranti - Pubblicata in data: 05/06/18

Band che ha celebrato nel 2017 il trentennale del debut album "Tell no Tales" del 1987, i TNT tornano con "XII" in uscita per Frontiers Music l'8 giugno. Si è tenuto il 31 maggio un party esclusivo a Oslo, patria della formazione Norvegese, all'Aye Aye Club, durante il quale i fan hanno potuto ascoltare in anteprima le 12 tracce di questa nuova release.

 

Se avete sempre amato i TNT e fate parte di quella nicchia di fan adoranti di loro simili quali: Vinnie Vincent Invasion, HardlineEuropeScorpionsLoudness, Judas Priest, forse rimarrete un po' con l'amaro in bocca. Il tredicesimo album della band vede i membri fondatori Ronni Le Tekro (chitarra) e Diesel Dahl (batteria) al fianco del bassista Ove Husemoen, e il nuovo cantante Baol Bardot Bulsara, che ha sostituito Tony Harnell. Baol è una splendida voce spagnola il cui debutto con la band è avenuto di fronte a 8000 fans nel novembre 2017 quando la band ha aperto a Oslo per le leggende del rock tedesco, gli Scorpions.

 

Il disco prende il via con una suadente considerazione vocale che sfocia in un pezzo "leggero" e spensierato, sicuramente ammiccante e canticchiabile come "We're Gonna Make It". Che dire, i suoni sono assolutamente al di sotto delle aspettative, troppo leggeri e poco calibrati, meno potenti di quanto avrebbero potuto essere con un buon lavoro alla produzione. Ma i problemi continuano: vi basti ascoltare "Not Feeling Anything" per avere la sensazione che ci sia una sostanziale mancanza di idee alla base del disco, e i 2 minuti e 22 secondi del pezzo lo confermano. "Fair Warning" sembra risvegliare l'interesse con un mood alla Europe dell'era moderna, ancora sottotono le parti di batteria che non hanno particolare profondità, si salvano le parti di chitarra ma è un vero peccato che non ci sia l'atmosfera giusta, soprattutto su questo brano che ha un potenziale assolutamente superiore a ciò che emerge dalla resa finale.

 

Si continua con spensieratezza e ulteriore vuoto sonoro in "It's Electric" che ammica a certi modernismi anni '90 nell'arrangiamento. In questo caso, solo di chitarra a parte, lavorare sui suoni non sarebbe comunque bastato. Ed eccoci alla ballad "Where You Belong", un tocco di blues e una bella interpretazione vocale, di nuovo tessuto sonoro scarno ma qualche punto riguadagnato per la bella indole romantica.

 

Ciò che spiazza (in senso positivo e negativo) è la commistione di generi e l'alternanza di materiale di discreto livello a qualche pesante scivolone che da una band con cotanta esperienza non ti aspetti. Il resto del disco prosegue su questa scia con idee slegate e scintille di buone intenzioni. Sembra che il tutto sia stato composto e pensato troppo in fretta, usando cliché collaudati senza poi contestualizzarli nel migliore dei modi. Ulteriore dispiacere che il talento di Ronni Le Tekro alla sei corde e brani dal buon potenziale come "People Come Together" si perdano nella confusione generale.

 

In conclusione un album che non lascia il segno, forse una gestazione più lunga e una maggior attenzione alle idee di base avrebbe garantito una miglior resa piuttosto che questa inevitabile delusione.  






01.We're Gonna Make It
02.Not Feeling Anything
03.Fair Warning
04.It's Electric
05.Where You Belong
06.Can't Breathe Anymore
07.Get Ready For Some Hard Rock
08.People, Come Together
09.Tears In My Eyes
10.17th Of May
11.Catch A Wave
12.Sunshine

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