Dal debutto sulla lunga distanza "Tortured Whole", dunque, ci si aspettava una bomba dall'esplosività pari alla rapida ascesa del quartetto dell'Ohio, hype confermato dalla collaborazione, per un paio di videoclip, con la leggendaria Troma Entertainment, casa di produzione e distribuzione cinematografica specializzata in film a basso costo e politically uncorrect. Scavando nei pezzi, però, il riscontro qualitativo non risulta all'altezza delle promesse, visto che il brutal death metal speziato di goregrind messo in tavola dalla band non si discosta quasi per nulla da quello proposto negli anni '90 da Cannibal Corpse e Mortician, con le aggravanti di una tecnica approssimativa e di un songwriting a dir poco monocorde.
Sin dal trittico d'abbrivio "Menstrual Envy", "Gored In The Chest" e "Dragged By A Truck", i ragazzi di Columbus espongono il proprio intero e terrificante arsenale: riff pachidermici e martellanti, cadenze metifiche, rullate slam, la voce gutturale di Devin Swank tanto profonda quanto piatta, testi adatti allo scopo, ricchi di particolari rivoltanti e umorismo grossolano. Tranne "Dead As Shit", con le sue tiepide variazioni strumentali, e l'adiposa doppietta "Dick Filet"/"Felching Felt", piste caratterizzate da fraseggi spessi e da una base ritmica altrettanto densa, la scaletta risulta abbastanza fiacca, priva di picchi e finanche di vera energia. Gli innocui interludi sintetici "Pornographic" e "Interlube", che vorrebbero richiamare le atmosfere degli horror movie ottantiani, finiscono, invece, per suonare fuori posto in una tracklist che, di certo, non brilla per raffinatezza e pretese di connessioni concettuali. E delle sbandierate influenze hip-hop, neanche l'ombra.
Disco più antiquato che vintage, "Tortured Whole" non va oltre un simpatico scherzo tra adolescenti, che può divertire soltanto a patto di giudicarlo tale. Per il resto, Sanguisugabogg rimandati a data da destinarsi.