Farsot / ColdWorld
Toteninsel [EP]

2018, Prophecy Records
Black Metal

Recensione di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 27/09/18

"Un'immagine onirica: essa deve produrre un tale silenzio che il bussare alla porta dovrebbe fare paura" (Arnold Böcklin)
 
Tetro e seducente, "Toteninsel", ovvero "L'Isola Dei Morti", realizzato in cinque versioni dal pittore simbolista Arnold Böcklin, è entrato a far parte così a fondo della fantasia collettiva che artisti di varia estrazione e interessi si ispirarono a esso per le loro opere. Personaggi dello spessore di Sigmund Freud, Salvador Dalì e Gabriele D'Annunzio rimasero totalmente stregati dal dipinto, mentre Adolf Hitler lo custodì gelosamente fino all'aprile del 1945. Qualche anno orsono anche i Farsot, combo tedesco fautore di un black metal dal taglio melodico e progressivo, lavorarono a un singolo dedicato all'opera; per ragioni sconosciute il brano non venne mai pubblicato, ma dopo l'uscita nel 2017 del notevole "FAIL-LURE", la band decise che il momento giusto fosse arrivato. La collaborazione con il solo project germanico ColdWorld, per certi versi affine stilisticamente al gruppo della Turingia, ha dato origine dunque a uno split il cui titolo riproduce esattamente il nome della tela, effigiata in un cupo bianco e nero sulla cover dell'EP.
 
Se desolazione e mistero rappresentano le sensazioni immediate che il quadro trasmette all'osservatore, il suo silenzio sospeso sembra rivelare l'immobilità del sonno eterno, quando ogni spiraglio di luce scompare e  le tenebre sopraggiungono inesorabili: il poker di pezzi del lotto evoca il medesimo stato emotivo, benché nel quartetto teutonico si riscontri una certa tendenza a interpretare l'immagine come l'espressione di un sereno accoglimento della quiete perpetua. Difatti in "Erde I", graffiata da un breve intermezzo acido e tagliente, e nella strumentale "Erde II", i nostri preferiscono dare rilievo alle chitarre acustiche, costruendo una sorta di colonna sonora adatta a un ultimo viaggio vissuto con relativa pace interiore. Appena diverso invece il discorso per la creatura di Georg Börner: laddove "Wasser I" ricalca l'onda malinconica delle piste precedenti, la lunga "Wasser II" flirta con il depressive e il funeral doom, non disdegnando pennellate post BM in grado di smorzare l'angoscia primaria del trapasso respirata nella maggior parte della traccia.

"Toteninsel" costituisce un piccolo gioiello nero, elegante e suggestivo: Farsot e ColdWorld penetrano a braccetto in un fitto bosco di cipressi e si distendono sotto la capiente ombra della vegetazione cimiteriale, aspettando che pesanti lastre festonate ne coprano le stanche membra. Intanto Caronte scruta il proprio viso nello specchio d'acqua attiguo.




01. Erde I
02. Erde II
03. Wasser I
04. Wasser II

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