La stessa line-up dei Trillium viene totalmente rivoluzionata: rispetto al precedente "Alloy" lasciano infatti gli ex Avantasia Sascha Paeth e Michael Rodenberg, per far posto ad una band ora totalmente olandese, che vede l'ingresso alle sei corde di Sander Gommans, di Andre Borgman alle pelli ed Erik van Ittersum alle tastiere. Dal punto di vista del sound il cambiamento è assai meno radicale, assestandosi sulle coordinate sonore già tracciate durante la carriera della Somerville, ovvero un classico power-speed dalle forti componenti sinfoniche, modellato sulla voce potente e versatile della cantante, vera ed unica protagonista dell'album.
L'opener "Time To Shine" si pone già tra gli episodi più caratteristici, mostrandosi melodica e orecchiabile quanto serve per avviare al meglio il disco, oscillando tra vibrazioni tipicamente power e partiture sinfoniche, il tutto amalgamato a nuove contaminazioni elettroniche. La seguente "Stand Up" non conferma invece le buone sensazioni iniziali, perdendosi in eccessivi inserti moderni che depotenziano il mordente della traccia. "Full Speed Ahead" parte invece più grezza e meno accessibile, segnata da ritmi trasheggianti e da un timbro vocale più ossessivo e claustrofobico della singer, che sembra modellare la voce sui ritmi martellanti e opprimenti del pezzo.
Dopo qualche brano interlocutorio, con "Hit Me" e "Fighting Fate" si palesarsi il lato sinfonico della band: tra le due è la seconda a mostrare maggior personalità, alternando sezioni più dure dal sapore gothic ad altre lente, in cui la cantante inizia a mostrare le sue doti. "Nocturna" parte lenta e avvolgente, con riff di chitarra stoppati che intensificano le atmosfere pesanti del brano, in cui la voce di Amanda sale d'intensità, quasi a voler cullare l'ascoltatore tra le atmosfere oniriche e ombrose dipinte dalle note; laddove "Fatal Mistake" è invece un brano symphonic tra i più tradizionali del disco, in cui chitarra e sezione ritmica allentano la presa per lasciare il palco alla voce intensa e affascinante della frontman. Avvicinandoci alla fine, variano leggermente i temi con "Sharps", pista veloce in cui il power metal iniziale torna ad essere protagonista, ben mescolato ai soliti inserti sinfonici, e la conclusiva "Eternal Summer", lento struggente in cui le amare note di piano fanno da perfetto contraltare al cantato di Amanda Somerville, che sprigiona tinte misteriose ed eteree, a tratti quasi distaccate dal pezzo in sé e dalla stessa realtà.
"Tectonic" è un album che si lascia apprezzare, nonostante non aggiunga molto a quanto già espresso durante la ormai ventennale carriera di Amanda Somerville. Non si può comunque negare l'evidente coesione ed affiatamento tra i nuovi membri della band, che mostrano di essersi calati alla svelta nell'universo musicale della bionda cantante di Flushing. Ciò che ci auguriamo è che possa essere proprio lei a trarre nuovi spunti e stimoli dalle nuove proficue collaborazioni avviate, tali da convincerla a dedicare un impegno maggiore all'evoluzione musicale dei Trillium negli anni a venire, nella speranza che possano avere un futuro diverso dagli altri progetti lasciati in sospeso.