Two Of A Kind
Rise

2018, Frontiers Music
AOR

Recensione di Simone Muzzoni - Pubblicata in data: 24/07/18

Non so quanti di voi ricorderanno ancora i Two Of A Kind, astro nascente olandese protagonista di un debutto senza seguito (risalente al lontano 2007). Fino a non molto tempo fa sembrava che si fosse trattato di una delle tante meteore ahimé presto dimenticate del panorama hard rock melodico europeo. Invece il destino, a quanto pare, aveva in serbo un futuro diverso per la band dei fratelli Hendrix (Fred e Ron, rispettivamente cantante e tastierista), entrambi ex membri dei Terra Nova, combo AOR protagonista di alcuni pregevoli album tra la fine dei '90 ed i primi anni 2000.

 

A completare il progetto, il duo si avvalse del supporto di altri compagni, tra cui il chitarrista Gesuino Derosas ed il batterista Hans in't Zandt. Per l'occasione fu lo stesso Fred Hendrix a riciclarsi nel ruolo di produttore e songwriter, favorendo l'ingresso al microfono della coppia femminile formata da Esther Brouns ed Anita Craenmehr: l'intento alla base era quello di ricreare, tramite l'intersezione armonica delle loro voci, lo stile espressivo degli Heart, unito agli influssi di altre band storiche dell'AOR (nella sua versione più chitarristica), tra cui spiccavano Boston e Foreigner.

 

Il disco, come è lo stesso titolo "Rise" a suggerire, vuole intendere una totale continuità con il lontano debutto e una rivincita sul lungo silenzio: ritroviamo pertanto una line-up immutata, così come simili coordinate sonore, base di partenza su cui sono innestati influssi provenienti da gruppi e generi diversi. Si passa infatti dal melodic hard rock iniziale, nelle opener "Here's The Now" e "Rock Your World", al rock old-style di "Wheel Of Life", che gli inserti di hammond tingono di inconfondibili atmosfere settantiane, tipiche di artisti quali Deep PurpleRainbow e primi Boston. Nonostante qualche sfumatura hard riaffiori nel finale, in brani come "Touch The Roof" e "It Ain't Over", sono i mid-tempo AOR, con evidenti sfumature pop-rock, a prevalere nettamente nel disco: è il caso di "Rise", "Higher" e la conclusiva "Run Girl", episodi frizzanti e senz'altro orecchiabili, ma forse un po' troppo semplicistici nella concezione e simili tra loro.

 

E' però nei lenti elettro-acustici, in cui le delicate e soffuse atmosfere ben si sposano con la voce inebriante delle due interpreti, che il gruppo sembra trovare la propria ispirazione. Esattamente questo avviene in "Alienation", tra i pezzi più profondi, introspettivi e personali del disco, in "Without You", ballata godibile nonostante ceda un po' al mainstream; mentre è forse "Naked", primo singolo estratto, il brano manifesto del disco. Soave ed emozionante nelle sue note tristi e romantiche, è impreziosita ulteriormente dagli intrecci vocali nei cori, dai pacati inserti d'organo e dall'evocativo solo finale.

 

In conclusione, "Rise" assolve dignitosamente al compito di riportare in auge il nome di una band formata da musicisti dall'innegabile valore, forti di un'esperienza più che ventennale accumulata nella scena AOR nordeuropea: pur non inventando niente di nuovo, i Two Of A Kind mostrano di saper elaborare stilemi musicali tipici di ormai trent'anni fa, donandogli una veste in parte inedita ed a tratti personale. Sarà il tempo a dirci se questa "rinascita" sarà stata solo un'altra meteora effimera, come nel caso del debutto di 11 anni fa, oppure saprà consegnare al panorama dell'hard rock melodico una nuova band a tutti gli effetti, con tutte le carte in regola per prendersi la considerazione e lo spazio che già anni orsono avrebbe meritato.





01. Here Is The Now
02. Rock Your World
03. Wheel Of Life
04. Naked
05. Rise
06. Touch The Roof
07. Higher
08. Alienation
09. It Ain't Over
10. Without You
11. Run Girl

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