Molti e di qualità gli esempi di una ritrovata verve compositiva dopo la mezza delusione di "Cant't Go Home" (2017): i ritornelli irresistibili e le tastiere espanse dell'iniziale "Living In Someone Else's Dream", l'intervallo acustico "Breaking The Chains", che potrebbe figurare nel lotto dell'esordio, le vibrazioni blue collar dell'elegante "Are These Word Enough". La sfaccettatura maggiormente AOR del trio risalta in "Will We Give Up Today", mentre grandi cori e tastiere colorate sono al centro della scena in "Dirty Little Girl" e "Down And Dirty" , puro hard rock dallo spirito tipicamente anni ‘80. Discorso a parte merita la teatrale "Beneath A Steady Rain", pezzo nel quale i nostri concretizzano il loro desiderio di creare qualcosa di esotico e originale cucendo, su una base debitrice della musica classica, frammenti di The Beach Boys, Riz Ortolani e Queen.
Non possiamo certo pretendere che nel 2019 gli Unruly Child suonino seguendo pedissequamente gli stilemi del 1992, ma "Big Blue World" rappresenta un lavoro più che degno, a cui vale la pena concedere molteplici ascolti al fine di catturarne tutti i pregevoli dettagli. Tra chitarre robuste, armonie ad alto impatto e fluorescenti torce eufoniche.