Victor Peraino's Kingdom Come w. Arthur Brown
Journey In Time

2014, Black Widow Records
Prog Rock

Recensione di Riccardo Coppola - Pubblicata in data: 06/07/14

Operazione nostalgia -ma non solo- per Victor Peraino e per l'italiana Black Widow Records: a quasi quarant'anni dall'adozione del progetto Kingdom Come di Arthur Brown, il tastierista torna a collaborare con il talentuoso vocalist per togliere un po' di polvere dai brani dallo storico "No Man's Land" (risalente al 1975) ma anche per tratteggiare nuovi viaggi siderali con le sue indistinguibili tastiere spacey.

 

Qualcosa va presto storto, però: lo si comincia a notare quando le note del primo dei quattro inediti (l'introduttiva "We Only Come To Help You") cominciano a ricalcare in maniera fin troppo fedele l'andamento di "Carry On My Wayward Son" dei Kansas, facendo poi alternare alla narrazione del concept sbilenche vocals piene e fastidiose robotizzazioni; se ne ha la conferma con il lagnoso lentone accompagnato da violini "Walk With Angels", o piuttosto con la disastrosa messa in atto di idee curiose come le rivisitazioni in salsa prog di "I Put A Spell On You" o "Don't Let Me Be Misunderstood".

 

Da tenere in considerazione restano, all'atto pratico, soltanto le riproposizioni di vecchi brani riesumati da un oblio di quasi mezzo secolo, come la lunga suite "Empires Of Steel", le sue ottime chitarre e il significativo crescendo conclusivo, o il grandioso finale (se si trascura la ripetitva apertura) di "Time Captives". Ma come quest'ultimo titolo suggerirebbe, il lavoro di Peraino e compagnia suonante pare fatto da chi nel tempo è rimasto prigioniero, e destinato soltanto a chi effonde lacrimucce al solo sentir nominare moog, vcs3 e mellotron, ed è disposto a perdonarne l'essenza assolutamente anacronistica. Resti però l'avviso: se sono queste le sonorità che si cercano, tra gli anfratti più bui degli anni '70 sonnecchiano, in attesa d'essere riscoperti, enormi quantità di dischi dimenticati dalla qualità significativamente superiore. Lo stesso originario "No Man's Land" rimane, tra l'altro, un ascolto di ben altro spessore.





01. We Only Come To Help You

02. Future

03. Journey In Time

04. I Put A Spell On You

05. Empires Of Steel

06. Walk With Angels

07. Time Captives

08. Sunset Sail 

09. Deomn Of Love

10. Don't Let Me Be Misunderstood 

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