Forse, associare in un unico termine il moniker di due celebri band come Visions Of Atlantis e Lunatica non rappresentava l'obiettivo principale dei Visionatica: di certo, quando si legge il nome del combo, pochi dubbi sorgono riguardo alla tipologia del sound proposto. I tedeschi, dunque, dopo il debutto "Force Of Luna" (2016), bagnano il sodalizio con Frontiers pubblicando, per la label italiana, "Enigma Fire". L'esordio, baciato da un discreto successo soprattutto grazie a pezzi traino quali "Certainly Of Benenvolence" e "She Wolf", basava la propria identità su un impianto melodico-orchestrale piuttosto consistente; la nuova fatica non si discosta poi molto dallo stile del primo LP, benché i brani perdano i pruriti gotici a favore di un taglio dal flavor epicheggiante.
Imparata a memoria la lezione di Nightwish e Within Temptation, i nostri osano decisamente il minimo e parlare di symphonic metal tout court appare, se non azzardato, quantomeno non corrispondente a totale verità: le chitarre sferzano appena, la batteria, a parte qualche colpo di doppia cassa qua e là, non lascia particolare impronta di sé, arrangiamenti e produzione tendono a levigare il tutto appiattendo le escrescenze selvatiche del disco. La stessa voce angelica e raffinata di Tamara Amedov non sembra possedere quella potenza che contraddistingue le agguerrite frontwoman di formazioni di ben altra caratura e ciò contribuisce a rendere il lavoro un'onesta prova di genere al limite del pop-oriented.
I pezzi comunque, pur all'interno di un canone definito, hanno il pregio della scorrevolezza e di un curioso comparto lirico che pesca materiale dalle leggende degli antichi astronauti, dalla cultura ellenistica, dalle sofferenze patite dalle minoranze nel corso della storia: estremamente catchy "The Pharaoh", incalzante il ritmo di "Roxana, The Great" e "Dance Of Fire", atmosferiche le intersezioni balcaniche e mediorientali in "The Fear" e "To The Fallen Roma", elegante e manieristico il duetto con il singer dei Winterstorm Michael Liewald ("Rise From The Ashes"). Insomma, un pugno di brani piacevoli, ma carenti di brividi e sussulti.
La musica spesso funge da compagnia mentre siamo oberati da diverse incombenze: i Visionatica adempiono a tale funzione, costruendo un'opera di rapido assorbimento senza porsi troppe domande circa l'originalità del manufatto. D'altronde, "Enigma Fire" non pretende di sciogliere alcuna sciarada.