Funnets
Wanji

2018, Autoproduzione
Funk / Crossover

Un viaggio spirituale tradotto in travolgenti sonorità crossover.
Recensione di Mattia Schiavone - Pubblicata in data: 27/05/18

Nell'ultimo periodo si sente spesso parlare di un panorama rock mainstream arido nel nostro Paese, dove ad andare in voga per la maggiore sono ben altre sonorità. Ma scavando al di sotto della superficie, può capitare spesso di trovare artisti di talento con una buona dose di inventiva e personalità. È il caso dei Funnets, giovane band italiana che, dopo la pubblicazione dell'esordio "#Naked" e una serie di delusioni e variazioni in line-up, ha deciso di ripartire da un nuovo stimolante progetto, il cui primo capitolo "Wanji" (che significa proprio "Uno" nella lingua dei Lakota Sioux) vede finalmente la luce.

 

Come suggerito dal titolo, ci troviamo di fronte ad un'opera dal forte sapore evocativo, messa però in musica tramite un'attitudine travolgente. Il tema principale di "Wanji" è infatti il percorso interiore alla ricerca di se stessi, metaforicamente illustrato nel viaggio che il quartetto intraprende verso Sharra, un'immaginaria meta in cui trovare il proprio spirito guida. L'aspetto concettuale del disco viene tradotto in un funk/crossover spigliato ed estremamente efficace, attraverso il quale, pur guardando ai primi Red Hot Chili Peppers e ai Rage Against The Machine, i Funnets riesco a esprimere alla perfezione la loro personalità e la loro idea di musica, presentando un lavoro omogeneo ed originale. Sarebbe infatti ingiusto parlare solo delle influenze presenti nel disco: durante i 45 minuti del lotto, le tracce si susseguono senza alcuna pausa, molto coese, articolando il racconto e risultando sempre e comunque incisive, merito anche di una notevole opera di arrangiamenti e songwriting. Nessuno dei brani rispecchia infatti la classica forma strofa-ritornello e proprio come in un racconto stimolante, ci troviamo davanti a continue sorprese, totalmente immersi nel mondo creato dai quattro.

 

Durante l'ascolto si nota come tutti i musicisti riescano a dare il proprio contributo senza sovrastare i compagni e creando quindi un perfetto equilibro. Dopo le atmosfere evocative della opener "Shamans Song", nella quale sono maggiormente in mostra suggestioni tribali, già dalla successiva "F.O.W." (acronimo di "Find Your Way"), è la roboante sezione ritmica a costituire le fondamenta del brano, che si sviluppa attraverso diverse variazioni, incarnate a dovere da uno stile vocale espressivo, che sottolinea tutti gli alti e i bassi del lavoro. In "Doubtful Waves" trova anche spazio una melodia a tratti sognante, mentre "Green Pig" si lascia apprezzare per un giro di basso semplicemente devastante. Continue progressioni e pulsazioni irresistibili sono protagonisti indiscussi di "Shamarro" e "Byzantine", laddove "Ornitophobia" viene conclusa da un fantastico assolo.

 

Da ultimo, è da lodare anche la produzione che riesce a donare suoni corposi ed equilibrati, in grado di mettere in risalto l'ottimo lavoro svolto dai musicisti. Curiosi di come si evolverà in seguito questo interessante progetto, accogliamo con grande entusiasmo la rinascita dei Funnets. Il consiglio è quello di comprare un biglietto di sola andata per Sharra e di immergersi nel viaggio insieme al gruppo.

 

Ascolta QUI lo streaming del disco!





01. Shamans Song (Intro)
02. F.O.W.
03. Doubtful Waves
04. Shiny Monkey
05. Green Pig
06. Capital Affair
07. Shamarro
08. Byzantine
09. Ornitophobia

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