Waterdrop
Waterdrop

2017, Produzione Indipendente
Alternative Rock

I bresciani Waterdrop, alle prese con un tour che li vedrà impegnati in tutta la penisola, presentano il loro Ep di debutto. In un viaggio fatto di note, naufragando in questo mare, devoti alla perpetua ricerca musicale in continuo mutamento.
Recensione di Alessandra Manini - Pubblicata in data: 27/09/17

In una tiepida giornata di settembre vede la luce del sole e il coronamento di un progetto nel concreto l'EP di debutto dei Waterdrop. La band bresciana in attività dal 2015 ha alimentato il proprio sound con idee volte a infrangere gli schemi più rigidi di ogni genere, andando a estrapolare un risultato a propria immagine e somiglianza da un magma di suoni e personalità creative. Un sogno nel cassetto che inizia a essere cullato nella realtà bresciana tra date live e il desiderio di incidere la propria identità musicale. Il tutto viene suggellato dall'uscita del primo singolo "Insane" e "Triumph" entrambi seguiti da un ottimo feedback da parte del pubblico e della critica. Attualmente, la band si compone di quattro elementi, il frontman Claudio Trinca, il polistrumentista chitarra e tastiere Alessandro Bussi, mentre il tandem basso-batteria è affidato rispettivamente a Nicolas Pelleri e Francesco Bassi. Entrando nel merito del progetto è doveroso confermare il risultato di un genere liquido, complesso e senz'altro maturo dal punto di vista compositivo, infatti i Waterdrops presentano una struttura strumentale impreziosita da effetti vocali e sintetizzatori che nel complesso risultano a tutti gli effetti uno dei punti di forza dell'EP. Parliamo di un EP, "Waterdrop", che porta con sé quanto più di intimo possa essere incastonato in un lavoro d'esordio, essendo per altro battezzato con il nome della band, rappresentato da una cover art tutt'altro che essenziale, elegante per colori e linee grafiche e non ultimo per la scelta del soggetto. L'artwork rappresenta una sirena e la descrizione non possiamo che affidarla alle parole di uno dei componenti della band, così da far conoscere ulteriormente le basi artistiche ed influenze estetiche di questi giovanissimi: "una delle mistiche creature per eccellenza, un animale mitologico, che ha del divino, quanto dell'umano, quanto è forza della natura. Gli antichi navigavano sulle note delle sirene, a volte portati verso la rovina, a volte verso la gloria, ma sempre considerati pazzi dai propri pari, coloro che non ne sentivano l'ipnotica melodia. Rappresenta la metafora perfetta per raffigurare i brani dell' EP: l'inarrivabile idea di musica che ci spinge alla ricerca, al miglioramento, che mai ci permetterà di fermarci e accontentarci del nostro impegno, indipendentemente dai risultati"
 

"Drift Away" è la canzone di apertura descritta precedentemente dalla band con queste parole: "descrive quanto basti poco in realtà nella vita per dare una vera svolta e cambiare direzione. Tutto dipende da noi, che possiamo sempre scegliere la strada giusta". Un pezzo di presentazione completo, con particolar menzione per le quattro corde di Nicolas Pelleri. Segue l'esuberante, incisiva "My Addiction", i giochi di elettronica non si risparmiano e l'alternarsi della velocità nelle voci amplifica sicuramente la resa di un pezzo frontale, che arriva diretto portando il pubblico sul canale scelto da Trinca e compagni per uscire dagli schemi predefiniti e seguire i giovani musicisti in un viaggio fatto di domande e infinite risposte nelle quali risiedono le possibilità mai esplorate di una nuova realtà. La terza traccia aveva anticipato l'uscita dell'EP, "Triumph", regala un'intro sicuramente più morbido del precedente, ma mantiene per intensità emotiva e caratura vocale la scelta della band di mostrarsi e presentarsi sempre con il piede sull'acceleratore. "What's Meant To Be" resta sull'orlo del precipizio, tra effetti vocali che avvolgono e disegnano l'assenza di un equilibrio che forse non abbiamo mai fatto nostro. "Chemistry" è un'altra traccia densa, sia dal punto di vista sonoro, andando a creare un corpo pieno e ricco di virtuosismi, sia dal punto di vista empatico, merito dell'ennesima prestazione brillante di Trinca a conferma delle precedenti e anche per lo spazio dato al metronomo Francesco Bassi che procede in un continuo incalzare per intensità e qualità. "Insane" chiude l'ottimo EP di esordio dei Waterdrop con una prestazione maiuscola di Alessandro Bussi alla chitarra.

 

Innegabile le influenze di pezzi da novanta come Linkin ParkDaftonesTwenty One Pilots e Muse. Attualmente alle prese con un tour che li vedrà impegnati in tutta la penisola, non possiamo far altro che consigliare una presa visione live dello spettacolo offerto dal quartetto bresciano.




01.Drift Away
02.My Addiction
03.Triumph
04.What's Meant To Be
05.Chemistry
06.Insane

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