Il sesto album del duo americano We Are Scientist è un disco che potrebbe prendere qualsiasi forma senza problemi. "Megaplex" è infatti colorato, pieno di note diverse e seppur ancorato al genere synth-pop, anche se il gruppo preferisce definirsi power-pop, non ha problemi a vestirsi di colori e sfumature stravaganti, a volte un po' simili fra loro, ma che comunque alimentano l'insieme di luci e impulsi diversi.
L'opener "One In One Out" è un trionfo degli ormai ultra-riabilitati synth new wave che avvolgono il brano intero e le percussioni elettroniche. Sulla stessa linea anche "Notes In A Bottle", più melodica della precedente, ma che sul finale si impreziosisce di un assolo inaspettato e di pregevole fattura. "Heart Is A Weapon" è il pezzo più pop (e più stucchevole) dell'album, ma non sorprende che sia collocato prima dell'esplosiva "Your Light Has Changed", della quale amplifica i retrogusti hard-rock. La quarta traccia è infatti un brano energico dove la chitarra ha il ruolo di protagonista, con tanto di virtuosismi prima dell'ultimo ritornello, chiara prova che questo album potrebbe davvero avere il carattere che vuole senza difficoltà, e che il pop non è solo una scusa, o una scorciatoia. "KIT" ha un che di intimo e cantautoriale che non per niente si vede, anzi sente, nel testo che descrive i ricordi, i luoghi e le sensazioni di un qualcosa che non c'è più.
La seconda metà del disco è aperta da "No Wait At Five Leaves", forse il pezzo più riuscito del disco, con una linea ritmica accesa e un ritornello dove la prorompenza dell'ottimo e cantabilissimo ritornello è amplificata dai synth, che assieme alla chitarra chiudono veramente un ottimo incastro. Il funk di "Not Another World" à la Kaiser Chiefs diverte e convince nella sua semplicità, con l'assolo finale a testimoniare un'altra volta come un suono così pieno di vibrazioni diverse da parte di soli due componenti non sia qualcosa di così comune. "Now Or Never" mostra tonalità rock un po' più nella media, mentre i colori di "You Failed" si fanno più vaporosi, con fortissimi richiami al Disco-Pop estetico degli anni '80: altro bersaglio centrato. "Properties Of Perception" trasuda Brit-pop ed è una giusta conclusione per il disco, forse non da togliere il fiato, ma comunque molto gradevole.
"Megaplex" sembrerebbe essere il disco della maturità dei We Are Scientists e come hanno ironizzato anche loro prima della sua uscita: "Non è da tutti arrivare a sei dischi! Nemmeno Guns N'Roses, Velvet Underground o gli Smiths ci sono arrivati!". Ci troviamo davanti a un lavoro che non è solo un buon disco, ma è soprattutto un buon disco pop che non fatica a farsi apprezzare anche per le sue tinte più sofisticate e ruvide. Un album che senza dubbio è stato realizzato con cura, ma soprattutto con una buona dose di ricerca e la voglia di realizzare qualcosa che possa intrattenere e divertire.