We Butter The Bread With Butter
Goldkinder

2013, Heartwork Music
Industrial Metal

Recensione di Stefano Torretta - Pubblicata in data: 07/08/13

Il terzo album dei We Butter The Bread With Butter risulta a tutti gli effetti un nuovo punto di partenza per la formazione tedesca, un taglio (quasi) netto rispetto allo stile adottato nei primi due album (“Das Monster aus dem Schrank” del 2008 e “Der Tag an dem die Welt unterging” del 2010). I primi segni del cambiamento si erano incominciati a vedere già con l’EP “Projekt Herz” dello scorso anno, manifestazione sul piano artistico delle ampie modifiche di formazione che il gruppo ha sperimentato all’indomani della pubblicazione del secondo album: inizialmente costituita da solo due elementi (Marcel "Marcie" Neumann alla chitarra e al basso e Tobias "Tobi" Schultka alla voce, alla batteria ed agli effetti elettronici), la band ha visto, nel corso del 2010, la sostituzione di Schultka e l’introduzione di nuovi membri (Paul Bartzsch alla voce, Maximilian Pauly Saux al basso e Can Özgünsür alla batteria) al fine di poter suonare dal vivo come un vero e proprio gruppo.

"Goldkinder" abbandona i lidi del deathcore battuti dalla prima incarnazione della band e si inserisce nella corrente industrial che tanto successo riscuote in Germania grazie soprattutto al contributo di quel colosso che sono i Rammstein. Gli elementi chiave dell’album sono un abbassamento della velocità, un uso più massiccio delle chitarre, un abbandono di basi e campionature, testi più maturi (con conseguente abbandono degli aspetti comici di molti dei precedenti testi), un uso della voce più in linea con il nuovo percorso artistico. Tutto questo permette di lasciare nel passato le fastidiose basi e le campionature dei primi album che causavano un’eccessiva ripetitività da un pezzo all’altro: il punto focale delle nuove composizioni sono i potenti riff delle chitarre che permettono una maggiore varietà tra un brano e l’altro, mentre gli elementi elettronici sono relegati in un secondo piano, con lo scopo di riempire e non di soffocare quanto realizzato dagli strumenti musicali. La base impostata sull’industrial si rivela essere un’intelaiatura sulla quale possono essere riscontrate diverse piccole aggiunte provenienti anche da altri lidi (come per esempio composizioni più vicine al genere elettronico che in Germania ha avuto gran diffusione fin dagli anni ’70 e ’80 o una strizzata d’occhio a musica più eterea e soffusa) che rendono la musica del gruppo tedesco molto più varia e stratificata di quanto ci si possa aspettare. Un grandissimo guadagno è stata l’introduzione di Paul Bartzsch come cantante: il suo stile agli antipodi rispetto a quello di Tobias Schultka ha permesso di sbarazzarsi quasi completamente del tipico cantato deathcore, strutturato sui pig squeals (presenti in una manciata veramente ristretta di passaggi in tutto l’album attuale), dando così l’occasione di ampliare e modificare la sfera musicale del gruppo.

Il cambio di stile ha sicuramente giovato ai We Butter The Bread With Butter: l’abbandono degli infantilismi presenti nei primi due album ed il taglio con il deathcore non faranno di certo felici i fan di prima data, ma i frutti che possono derivare da questa crescita artistica sono già sotto gli occhi di tutti. “Goldkinder” si rivela essere un album compatto, mai ripetitivo né noioso, indirizzato ad un pubblico sicuramente più ampio rispetto a quello che avrà usufruito dei primi due dischi della band. I We Butter The Bread With Butter sembrano intenzionati a proseguire lungo questa strada e i possibili margini di miglioramento, sia per la scrittura dei brani che per la tecnica dei quattro musicisti, fanno ben sperare per le prossime produzione del gruppo. Le possibilità di poter imporsi nella scena internazionale attualmente vi sono tutte: solo i prossimi dischi però potranno dirci se tali possibilità verranno realmente sfruttate o se si accontenteranno di vivacchiare ai margini di tale scena.



01. Alles Was Ich Will
02. Meine Brille
03. Ohne Herz
04. Pyroman Und Astronaut
05. Super Heiß Ins Trommelfell (S.H.I.T.)
06. Fall
07. Mayday Mayday
08. Viva Mariposa
09. Makellos
10. Das Uhrwerk
11. Krieg aus Gold
12. Psycho
13. Kind im Brunnen

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