Se non fosse stato pubblicato a ridosso del Natale, il quinto album di studio dei
We The Kings meriterebbe un'analisi più incentrata sulla ricerca della melodia e del calore artistico che la band di Bradendon cerca di diffondere, stavolta, esclusivamente per via acustica. Perché "
Stripped" - titolo già poco fantasioso rientrante tra quelli già utilizzati da artisti di alto calibro, dagli Stones a Christina Aguilera - altro non è che la versione totalmente acustica del precedente album "Somewhere Somehow", nuovo titolo qualunquista per il disco che ha lanciato la band ad altissimi livelli promozionali. Inseguendo la medesima scia, i We The Kings propongono le varie "Just Keep Breathing", "Queen of Hearts", "Find You There" con l'uso esclusivo di chitarre, pianoforti e timide percussioni, senza particolari variazioni ritmiche o modifiche strutturali rispetto alle versioni originali. Un album registrato a totale favore di Travis Clark, che attorno alla sua voce costruisce un piedistallo di armonia.
Le mire di "Stripped" vengono quindi presto svelate: esso è, nell'ordine, un'idea regalo per i fans, un'idea regalo in generale, una prova d'esame acustico ben superata, l'ennesima trasformazione appiattita dei soliti accordi che nel corso dei secoli continuano ad accendere un interesse. Ed è lo stesso interesse che il mondo del Punk Rock tenta di ripristinare, puntando su di sé i riflettori soffusi della semplicità.