Weezer
Weezer (The White Album)

2016, Atlantic Records
Alternative Rock

I Weezer spiegano con pezzi felici come la vita sia una glorificazione della tristezza. È chiaramente ironia, ed è geniale.
Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 19/04/16

Ci sarebbe della mitologia nel rincorrere la leggerezza delle donne, nella spiaggia e nei suoi rumori, nel mare lontano e nel sole fin troppo vicino, che illumina e acceca. Una rincorsa che si fa sempre più veloce, si trasforma in vortice. E' il bianco la somma di tutti i colori, è il bianco - come un muro nuovo da ridipingere, come la nascita, la purezza e il battesimo - il colore del decimo album dei Weezer. Un album che si aggiunge alla collezione dei grandi, di quelli che fino a questo colore - e, se non è un mito questo, fino ai giorni nostri - ci sono arrivati. I Weezer non la fanno tragica: rispolverano i Beach Boys, alcuni stereotipi più gettonati della routine umana, la nostalgia dell'immaturità: raccontano di una vacanza, di uno scherzo d'estate, in un disco in essa proiettato.


La visione della vita con gli occhi di Cuomo e compagni è controversa: è attuale ma malinconica, è lo sguardo dei maturi che guardano le nuove generazioni crescere, con lo spirito di chi vorrebbe essere nei loro stessi panni. Il vento in poppa è un concetto ricorrente nella tracklist del White Album, una provocazione che spinge a non accontentarsi mai, una metafora che spiega la piacevolezza delle piccole cose. Il re del mondo è, più che un auspicio, il punto di arrivo per celebrare l'inutilità del potere, la relatività del successo in un mondo di depressione. I Weezer - ed è più difficile che mai ora, rispetto agli inni dei mitici '90 - spiegano con pezzi felici come la vita sia un accontentarsi, una glorificazione della tristezza. È chiaramente ironia, ed è geniale perché è diffusa con power chords e filastrocche che in testa rimangono, fermentano, crescono e colpiscono. E' la nostra vita, siamo noi, la nostra comunicazione che funziona solo per immagini e non più con testi. E' la forza della superficialità smantellata e analizzata con precisi esempi pratici, di cui facciamo parte e con cui interpretiamo parti.


Il White Album è una celebrazione, il grande rilancio di una carriera decollata (di nuovo), un'opportunità rivolta ai neofiti dei Weezer, per conoscere la loro storia partendo da dieci inediti che sprizzano ottimismo e vitalità, maturi dell'esperienza di una formazione candidamente leggendaria. Si inseriscono sussurri e tintinnii in un sound pressurizzato, diretto, preciso, irresistibile, magnetico, unico e coerente nel tempo, che nel tempo colleziona attrattive e rispetto. Come un cinquantenne abbronzato che il sabato mattina prende il Pick Up e corre in spiaggia a fare surf. Chissà che disco si ascolta durante il tragitto.





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