Cold Moon
What's the Rush

2021, Pure Noise Records
Alternative Rock

Recensione di SpazioRock - Pubblicata in data: 13/06/21

Articolo a cura di Sara Angioni

 

Dopo il debutto con l'EP "Rising", uscito nel 2019, i Cold Moon ci riprovano a due anni di distanza con "What's The Rush". Pubblicato da Pure Noise Records, il secondo album della band nord-californiana si allaccia senza soluzione di continuità al songwriting del debutto, fatto di paesaggi sonori molto uniformi, densi di chitarre ben ponderate e mai pericolose, sempre smorzate dalle lead vocal pacate di Jack Sullivan.

 

Mentre l'EP presentava ancora qualche raro slancio in direzione Alt-Rock tardo anni '90 - come in "Stevie" - "What's The Rush" è completamente votato a essere il mite sottofondo musicale rock che incornicia scene di transizione nei teen drama stile The O.C.: tanta atmosfera, ma poco protagonismo per non oscurare la trama.

 

L'opener "Access Control" restituisce sin da subito la cifra stilistica dell'album che si colloca nella sfera di un rock tenue e tranquillo, privo dell'ambizione di sconvolgere. "Simpleton", il primo singolo tratto dall'album, è un concentrato di calma e relax chitarroso che si protrae concatenando estesi assoli strumentali alternati a brevi versi di strofa ripetuti, talvolta ridondanti.
In sostanza, i 9 brani che ci regalano i Cold Moon con "What's The Rush" soffrono forse di un'eccessiva coerenza, tanto che potrebbero essere ascoltati "in un sol boccone".
Il titolo dell'album "What's the Rush" (Che fretta c'è, ndr) è una risposta neanche così velata alle continue richieste di un album completo dopo l'EP del debutto. I Cold Moon non si sono infatti mai scomposti e hanno collettato i 9 brani nel corso di 14 mesi - senza fretta, appunto. Eppure di brani ne sarebbero bastati la metà, evitando così il difetto di allungare inutilmente una narrazione musicale non troppo travolgente.

 

Sorprenderci e farci sobbalzare dalla sedia incuriositi da un riff accattivante? Non è di certo questo l'obiettivo dei Cold Moon. Considerando che alcuni membri della band provengono da progetti ben più hardcore (il bassista Will Levy suona nei The Story So Far, mentre il batterista Mike Ambrose è stato attivo nei Set Your Goals), l'impressione è che i Cold Moon siano un modo per concretizzare anche le sonorità più composte del repertorio musicale di ognuno di loro, altrimenti inesplorato.





01. Access Control
02. Simpleton
03. Lost
04. Frontage
05. Precognition
06. Gold Lake
07. High Mind
08. Nu
09. Di

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