Dalle lande norvegesi, l'ennesimo prodotto di natura progressive metal: è il momento Withem che presentano il loro secondo album della carriera intitolato "The Unforgiving Road".
Ispirati fortemente da band come Symphony X, Pagan's Mind, Dream Theater e Circus Maximus, sono orientati più per lo stile melodico del genere, nonostante non trascurino il risvolto tecnico della fattispecie.
Il gruppo è formato da musicisti virtuosi e creativi che, insieme alle capacità vocali uniche di Ole Aleksander Wagenius, conferiscono alla band un tocco distintivo tanto necessario per affrontare la scena sovraffollata progressive metal internazionale.

Ascoltando l'album, si nota subito dalle prime tracce come groove e melodia si fondano uniformemente per aver così un risultato molto sinfonico ed elegante. La ricerca musicale non è eccessivamente sperimentale, ma accurata tale da non avere nemmeno un difficile ascolto.
Si tratta di un concept album con intro, outro e nove tracce nel mezzo, richiamando lo stile di
"Metropolis Pt. 2: Scenes from a Memory" dei Dream Theater: le canzoni posso essere ascoltate separatamente ma perdono di contentuto se non sono assimilate in successione.
Il songwriting è minuzioso, emotivo e, insieme all'incredibile melodicità e alla voce possente del cantante, forma un'atmosfera da cui è impossibile sottrarsi, è avvolgente e suadente.
Tracce come "The Eye in the Sky", "In the Hands of a God" e "The Pain I Collected" esaltano la malinconia, l'introspezione servendosi di riff furiosi, ritmi dinamici e della voce superba del cantante.

Con l'uscita di "The Unforgiving Road", i Withem saranno sicuramente adocchiati dagli amanti del progressive e difficilmente deluderanno.