Wolf
Feeding The Machine

2020, Century Media Records
Heavy Metal

Recensione di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 19/03/20

Ottava prova in studio per i Wolf, paladini dell'heavy metal targato Eighties. Perché "Feeding The Machine" rappresenta un esempio di coerenza stilistica che non pretende di apparire rivoluzionario: l'acciaio inossidabile e tagliente forgiato dagli scandinavi si pone a cavallo della tradizione americana, e specialmente europea, senza apporre particolari modifiche, a parte la produzione lustra opera dell'esperto Fredrik Nordström. 

D'altronde, dopo sei anni dallo scorso "Devil Seed", un cambio di rotta sarebbe stato oltremodo audace e soprendente, tanto che persino la scelta e la provenienza dei due nuovi membri Pontus Eigberg e Johan Koleberg, rispettivamente basso e batteria, non appare certo casuale. Non soltanto, dunque, King Diamond e Lion's Share, ma anche, se non soprattutto, Mercyful Fate, Iron Maiden e Judas Priest: il background della band emerge briosamente nelle sfumature speed di "Shoot To Kill", nell'oscura "The Cold Emptiness", nel galoppo della dickinsoniana title track. "Midnight Hour" ricalca il groove indianeggiante di "Electric Raga", vecchia hit del combo, mentre "Spoon Bender" stilla effluvi ossianici à la "Melissa", con il resto della scaletta che scivola via piacevole e volitiva.

Lo screaming tagliente di Niklas Stålvind, le chitarre affilate, le melodie, i chorus: il preparato up-tempo di "Feeding The Machine" segue uno schema classico che non stanca né esalta, confermando gli svedesi Wolf nella categoria musicale dei fervidi amanti della tradizione.




01. Shoot To Kill
02. Guillotine
03. Dead Man's Hand
04. Midnight Hour
05. Mass Confusion
06. The Cold Emptiness
07. Feeding the Machine
08. Devil In the Flesh
09. Spoon Bender
10. The Raven
11. Black Widow
12. A Thief Inside

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