Wolfheart
Shadow World

2015, Spinefarm Records
Death Metal

Recensione di Riccardo Coppola - Pubblicata in data: 27/08/15

Tuomas Saukkonen è storicamente uno degli artisti più prolifici e impegnati dell'intera scena extreme metal finlandese: senza alterare più di tanto il suo brutale approccio al genere, e cambiando giusto qualche dettaglio di semplice maquillage al devastante armamentario di blast beats e growl messo in scena in ogni suo disco, il pluristrumentista e vocalist ha dato vita a un numero spaventoso di progetti, dai Before The Dawn agli ultimi (e più atmosferici) Black Sun Aeon.

 

Nel 2013 però arriva la svolta, con l'abbandono d'ogni altro gruppo ancora in vita e la creazione di una nuova band, chiamata (con uno sforzo disumano di fantasia) Wolfheart. "Shadow World" è, per la nuova combo (adesso anche una vera full band live) il disco della conferma, dopo l'esordio, ancora un po' acerbo ma per alcuni tratti interessante, "Winterborn". È un album che, malgrado una copertina monopolizzata da fuoco e fiamme, dalla Finlandia d'origine del suo creatore trae desolazione, stasi, glacialità. E al costante martellamento del death metal, e alle invariabili tonalità degli accordi distorti e ribassati, aggiunge fugaci luminescenze, che regalano qua e là malinconiche ed evocative pause di riflessione: può capitare sotto forma di note di chitarra acustica, come sul breve bridge che spezza il martirio di "Storm Centre" o sull'introduzione dell'epica "Last Of All Winters"; oppure con qualche inserto di piano, come in apertura (ma giusto per qualche secondo) del violentissimo singolo "Aeon Of Cold", o nella più onirica "Nemesis".

 

Sarebbe però stato lecito aspettarsi, da un così drastico reboot di una carriera lunghissima, che il buon Saukkonen si dedicasse ad esplorare qualcosa di non già ampiamente approfondito nei precedenti progetti: Wolfheart rimescola le carte solo apparentemente, per proporre la stessa imperturbata formula, peraltro privata delle clean vocals che avevano notevolmente impreziosito gli album dei Black Sun Aeon (qui a sentirsi è solo un growl monocromatico e neanche tanto espressivo). In più, ciascuna digressione atmosferica presente in tracklist s'estingue con tale rapidità da sembrare soltanto un semplice esercizio di stile, ben fatto, sì, ma incapace di dare un qualsivoglia cambio di marcia al brano in cui è inserita.

 

Si tratta, in fin dei conti, di un disco dichiaratamente freddo, ma al punto d'esserlo in ogni suo aspetto, dalle atmosfere ricreate alla realizzazione e alle emozioni suscitate in chi lo ascolta. Un discreto saggio per gli irriducibili del melo-death finnico, ma, purtroppo, nulla di più.





01. Aeon Of Cold
02. Zero Gravity
03. Storm Centre
04. Last Of
05. All Winters
06. Nemesis
07. Abyss
08. Resistance
09. Veri

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