Aversions Crown
Xenocide

2017, Nuclear Blast
Deathcore

Il nuovo disco degli Aversions Crown non stupisce nonostante il dispiegamento di mezzi.
Recensione di Roberto Di Girolamo - Pubblicata in data: 18/01/17

Arrivati al terzo album, gli australiani Aversions Crown giocano la solita carta del concept che ruota attorno agli alieni. "Xenocide" pone questa volta enfasi sull'uccisione degli xenomorfi. Tra liriche quasi lovecraftiane e un rinnovato impianto melodico, la proposta della band sembra quasi avviata a una personalità più riconoscibile rispetto al precedente "Tyrants", ma nonostante questo moltissimi passaggi rimangano assolutamente anonimi: ci riferiamo soprattutto alle parti in cui il gruppo di Brisbane pesta sull'acceleratore, parti in cui un manierismo spesso disfunzionale detrae dalla musicala giusta escursione dinamica. Questa caratteristica negativa è invero condivisa in parte con l'intero genere di riferimento, e da un lato questo non è di certo meno grave. In ogni caso il disco potrà probabilmente essere ritenuto soddisfacente, senza far gridare al miracolo, da chiunque sia avvezzo dalle sonorità di formazioni come i The Black Dahlia Murder.
 

Tra tutte le tracce svettano il singolo "Eribus", con quella melodia che si stampa in testa dal primissimo ascolto, la simil-djent "Ophiophagy" dall'andamento singhiozzante e la fluida "Cynical Entity". La tracklist non presenta grossi scivoloni, ma così come è sprovvista di episodi particolarmente negativi è allo stesso modo esente da veri momenti esaltanti, all'infuori di singoli passaggi molto rari.

 

Globalmente, "Xenocide" rimane un lavoro sin troppo omogeneo, incapace di slanciarsi da una proposta che, concept escluso, rimane davvero poco originale. Lo stesso avviene anche sul versante sonoro: la produzione sarebbe di ottimo livello, se non fosse che il suono della batteria sembra preso direttamente da una libreria di samples metal della Toontrack, direttamente così come viene venduta. L'aderenza forzata a un'estetica sonora ha infatti portato la band a affidarsi allo stesso fonico di missaggio di Whitechapel e The Black Dahlia Murder, partorendo però in ogni caso un risultato efficace ma indubbiamente tiepido, che va ad appiattire ulteriormente un disco già non compositivamente originale e dagli arrangiamenti che troppo spesso viaggiano su binari prestabiliti.

 

Concludendo, il nuovo album degli Aversions Crown è consigliato ai fan della band australiana e agli adepti più ingordi del deathcore, mentre gli altri potranno tranquillamente glissare l'ascolto.





01. Void
02. Prismatic Abyss
03. The Soulless Acolyte
04. Hybridization
05. Erebus
06. Ophiophagy
07. The Oracles Of Existence
08. Cynical Entity
09. Stillborn Existence
10. Cycles of Haruspex
11. Misery
12. Odium

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