Josh Todd & The Conflict
Year Of The Tiger

2017, Century Media Records
Hard Rock/Heavy Metal

Recensione di Sophia Melfi - Pubblicata in data: 23/10/17

Così una delle voci hard rock più eclettiche di sempre introduce al pubblico il suo nuovo "conflitto".  Josh Todd, frontman dei Buckcherry, torna magistralmente in scena con uno strabiliante e dinamico nuovo lavoro: "Year Of The Tiger", album di debutto della band di Josh Todd & The Conflict. Un netto cambio di rotta che muove dal sound tipicamente rock dei Buckcherry per approdare a una dimensione più heavy, punk, dalle sfumature sperimentali. Un rischio al quale Josh Todd non ha saputo rinunciare.

 

I Conflict  nascono dall'alchimia preesistente nei Buckcherry tra  Josh Todd e il chitarrista Steve D, che in tour si divertivano a sperimentare, arrangiare e creare della nuova musica. Proveniente da un background musicale prevalentemente hard rock,  Josh Todd si è dovuto misurare con una nuova avventura ostica, per nulla lineare, ma solida e concreta: l'avventura del vivere, una metafora in cui Josh Todd si riconosce a pieno. La vita come un eterno conflitto con se stessi e con gli altri per il raggiungimento di un unico obbiettivo comune: sopravvivere cercando di rimanere a galla. "Year Of The Tiger" rappresenta una vera e propria dichiarazione d'intenti, un messaggio che vuole arrivare forte e chiaro all'ascoltatore.  L'anno della tigre è arrivato. E' ora di tirare fuori gli artigli per svegliare il mondo, per urlare e sputare fuori i propri conflitti interiori e ripulirsi dentro, ripartendo più carichi di prima.

 

Un'avventura che attraversa varie fasi e si mostra nelle sue mille sfaccettature musicali e concettuali. Il ruggito della tigre si avverte in tutta la sua maestosità e arroganza sulle note di "Year Of The Tiger", primo brano che marca  il territorio decisamente più punk-oriented. Come un diamante grezzo, il brano ha bisogno di essere colto per ciò che è, in tutta la sua concretezza. Una rigenerazione di sé attraverso un'intensa scarica di energia. Potenti riff heavy metal destabilizzano l'ascoltatore che si ritrova spiazzato di fronte a tale durezza assecondata dalla voce di Todd, incarnazione di una volontà ben precisa, quella di dichiararsi come un vero e proprio grido di battaglia. Dichiarare la novità e il duro lavoro che c'è dietro sempre all'insegna di  una travolgente passione per la musica.

 

La musica è la parola chiave che conduce verso orizzonti inesplorati. "Inside" è la canzone manifesto dei cambiamenti attraversati dal frontman, un punto di rottura  grazie al quale Todd è riuscito a espugnare tutto il negativo all'insegna di un'eterna lotta con sè stessi, specialmente nei momenti più bui della vita di ognuno. Così come in "Rain", una significativa metafora della pioggia della vita che a volte può diventare talmente pesante da poter schiacciare al suolo, come se tutto fosse improvvisamente più buio e opprimente. Lo stesso meccanismo riff tagliente e voce energica di Josh Todd, in grado di spezzare la ritmica insistente dei brani, si ritrova in "Fucked Up", traccia che rappresenta un particolare stato d'animo di una precisa circostanza della vita di ognuno. Quel momento in cui ci si sente fottuti per l'esattezza, in preda alla rabbia, al disordine e alla confusione. Una vita altalenante che vacilla tra momenti di gioia, ma  soprattutto di sfiducia verso le persone apparentemente più vicine e fidate.

 

Come una ventata d'aria fresca "Good Enough" spezza quel ritmo-protesta portato avanti in "Year Of The Tiger". Si tratta di un brano in acustico in cui il riconoscibile vibrato della voce di Todd ci trasporta in una dimensione altra inattesa, magica e sognante. La quiete dopo la tempesta. La tempesta ingovernabile della vita continua con "The Conflict", brano contraddistinto da riff martellanti e cambi stilistici sapientemente vigilati dall'urlato melodico di Todd. Si prosegue poi con "Story Of My Life", un pezzo che parla da sé. Tratta di cambiamenti che ognuno prima o poi deve affrontare. Cambiamenti che possono essere dolorosi, ma assolutamente necessari a crescere  e intraprendere nuovi cammini verso l'ignoto, in bilico sul sottile filo della vita. In questo brano emerge fortemente il background rock da cui provengono i Buckcherry, spesso ripreso seppur con sfumature diverse. Così come in "Erotic City", un sentito omaggio a Prince, concittadino ma soprattutto amico, artista e fonte insostituibile d'ispirazione per Josh Todd e il resto della band. Suoni tipicamente funky si alternano all'elettronica in cui la voce e i potenti bassi si mescolano in un'unica sinfonia contribuendo ad aumentare la profondità di un brano volto alla sperimentazione. Si prosegue con "Push It",  una composizione tipicamente hard rock ben definita a cui si contrappone "Atomic", brano con cui ci si avvia alla conclusione di "Year Of The Tiger", album nato da una piena consapevolezza della band in merito al proprio sound totalmente rivoluzionato, stravolto e ribaltato in un'altra dimensione ibrida, heavy, melodica, punk. Un garnet di cambi stilistici e sonorità già adottate in passato, racchiuse in un orizzonte musicale ben definito, quello del nuovo Josh Todd & The Conflict.





01.Year Of The Tiger
02.Inside
03.Fucked Up
04.Rain
05.Good Enough
06.The Conflict
07.Story Of My Life
08.Erotic City
09.Push It
10.Atomic
11.Rain (Clean)

 

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