Paramore
Paramore

2013, Warner
Pop Rock

La grinta e la passione di Hayley Williams ravvivano la fiamma dei Paramore
Recensione di Francesco De Sandre - Pubblicata in data: 07/04/13

"I should be over all the butterflies but I'm into you, I'm into you
And even baby our worst nights,
I'm into you, I'm into you
"

Come risorgere dalle ceneri del fuoco del successo? Attraverso passione, convinzione e un asso nella manica: Hayley Williams.

Welcome back Paramore, welcome back to Love.

Abbandonato lo stesso produttore discografico di Green Day, MCR e Goo Goo Dolls (che risponde al nome di Rob Cavallo, uno che di dischi di successo ci vive), assoldato Justin Meldal-Johnsen e gettate le basi per un nuovo inizio, i Paramore guardano al 2013 come all’anno della verità. Dopo una pausa forzata, complice il periodo di riassestamento interno e di cambio di formazione, lasciato alle spalle il grande successo del 2009 con il pluripremiato album “Brand New Eyes”, i giovani americani ritornano in rotazione radiofonica con un disco omonimo e un tour mondiale che li vedrà di scena il 10 Giugno a Milano.

Dopo l’abbandono dei fratelli Farro sembrava davvero che per i Paramore non ci fosse più speranza di successo alcuno. La registrazione dell’ultimo lavoro infatti è stata possibile grazie alla convinzione nei propri mezzi e alla fiducia nei confronti della giovane e determinata frontwoman Hayley Williams. Il risultato è un album leggermete discutibile, probabilmente mixato con troppa semplicità, ma sicuramente concreto e sincero.

Ma cosa incarna davvero la nuova fatica del gruppo di Franklin? Cos’è realmente “Paramore”? Forse vuole essere il disco della svolta, della definitiva maturazione. O forse una parentesi sperimentatrice verso suoni più ricercati ed accessibili. Solo i numeri ci daranno la risposta. Sta di fatto che il distacco dalle ultime produzioni è notevole: se da una parte le tematiche trattate sono le solite, rivangate vicissitudini adolescenziali, per quanto riguarda l’aspetto sonoro il mutamento è attuato, e sarà questo per i fans l’argomento di discussione più frequente. Piacevoli e apprezzabili il singolo “Still Into You” e la colorata “Proof”, brani semplici ma diretti. In “Paramore” inoltre vi è ampio spazio per l’approfondimento della sostanza sonora più acustica, e contestualmente vengono eccezionalmente utilizzati l’ukulele e la pianola. Prepotentemente tutto è liberato dalla grinta vocale della giovane focosa cantante, vera trascinatrice del gruppo specialmente in un periodo in cui non gira tutto alla perfezione.

Potete odiarli o amarli ma è innegabile che questa ragazzina coi capelli rossi ha una forza interiore che non può essere soppressa nè criticata in alcun modo. Ed è proprio grazie al suo carisma di che i Paramore ricominciano a fare musica: tutto ruota intorno a lei, la ribelle direttrice della propria orchestra, ed è con piacere che riaccogliamo la band nell’attuale scenario punk-rock contorniato di perplessità e instabilità.

"Let 'em wonder how we got this far,
'Cause I don't really need to wonder at all
Yeah, after all this time,
I'm still into you
"



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