The Kooks
Junk Of The Heart

2011, Virgin/EMI
Pop Rock

La rinnovata solarità pop dei The Kooks convince ed abbaglia... finché non evapora
Recensione di Fabio Rigamonti - Pubblicata in data: 20/09/11

Vogliono abbagliarci gli inglesi The Kooks, con il loro terzo inciso in studio, e per farlo hanno deciso di esaltare il loro lato britpop, con gli anni ’70 ed i Beatles bene in testa. Per portare a termine la missione, niente di meglio che assoldare Tony Hoffer (uomo già al lavoro con Beck, Air e Belle & Sebastian) alla produzione, per cercare insieme il ritornello più luminoso ed infestante possibile.

Con questi presupposti, nasce “Junk Of The Heart”, un disco che si presenta decisamente bene con un poker di pezzi posti in apertura semplicemente da infarto. Impossibile, difatti, non rimanere travolti dal lieve e carezzevole senso bohemienne del primo singolo, nonché titletrack, di “Junk Of The Heart (Happy)”, con quella lieve perturbazione elettronica sul finale a ricordarci che siamo nel 2011 e non nel 1975, quindi scuotere il corpo al tempo dell’incalzante pianoforte e del ritornello sincopato di “How’d You Like That” per poi perdersi nel flower power “Rosie”, rimanendo, infine, incantati dalla ballad “Taking Picture Of You”, dove di nuovo l’elettronica si insinua deliziosamente nello scheletro melodico del brano.

Purtroppo, il disco pare poi perdere inesorabilmente di mordente, e bisognerà attendere una struttura di tastiere tipicamente ‘80s, innestata su un brano puramente ‘70s come “Killing Me” od il minimalismo di “Petulia” per tornare ad avvertire il puro piacere della musica dei The Kooks, una band che riesce persino, in chiusura d’opera, a salvare in corner, grazie ad un inatteso rallentamento di tempo, un brano eccessivamente zuccheroso e ruffiano (“Eskimo Kiss”) e proporci, con una certa sfacciataggine, un finale leggermente più complesso e progressivo rispetto al chiaro mood pop del disco (“Mr. Nice Guy”).

E’, in definitiva, un album senza particolari lodi né infamie questo “Junk Of The Heart”: da un lato, i fan del quartetto di Brighton rimarranno estremamente soddisfatti dalla sua gradevolezza, esattamente come nuovi ascoltatori verranno inevitabilmente attratti da essa, grazie al perfetto e più che rodato meccanismo che è il britpop dalle chiare influenze ‘70s. Tuttavia, sia per gli uni che per gli altri, la trappola dell’evanescenza è sempre in agguato, siatene consapevoli.



01. Junk Of The Heart (Happy)
02. How’d You Like That
03. Rosie
04. Taking Picture Of You
05. F**k The World Off
06. Time Above The Earth
07. Runaway
08. Is It Me
09. Killing Me
10. Petulia
11. Eskimo Kiss
12. Mr. Nice Guy

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