Shadows Fall
Retribution

2009, Everblack Industries/Ferret Music
Metalcore

Recensione di Stefano Risso - Pubblicata in data: 24/10/09

Alcuni album rischiano di essere giudicati ancor prima di venire ascoltati. Per quanto ci si sforza di essere il più oggettivi possibile, c'è sempre una parte che sfugge dal meccanismo del buon redattore, andando magari a penalizzare quell'artista o quel disco, solo per una determinata “forma mentis”, per poca affinità con il genere trattato e per tanti altri fattori.

Il nuovo lavoro degli americani Shadows Fall, il qui presente "Retribution", è proprio un possibile esempio di quei dischi candidati a venir giudicati (o meglio giustiziati) prima ancora di aver inserito il cd nel lettore. Tutto questo anche per “colpa” della band stessa, partita da un death melodico, per poi virare album dopo album verso un thrash/metalcore sempre più melodico e facile da ascoltare, inevitabilmente più aperto a un pubblico più vasto. Cosa quasi mai vista di buon occhio nel chiuso mondo del metal. Ebbene sì, "Retribution" è l'album che segna un ulteriore spostamento dell'asticella in favore di un pubblico sempre meno estremo, sciorinando melodie facilmente assimilabili, ritornelli cantabili già al secondo ascolto, gettandosi nella sterminata corrente del metalcore americano, ormai più affollato dell'Autostrada del Sole il primo agosto.

Quello che permette ai nostri di svettare sulla miriade di band senza arte né parte, è appunto il background metal acquisito in oltre dieci anni di carriera, la capacità di saper bilanciare la voglia di melodia spicciola, senza dimenticarsi una robusta struttura alla base di tutto. Salta subito all'orecchio che gli Shadows Fall non hanno nulla a che vedere con la parte più scontata del calderone metalcore, per prima cosa per una professionalità a tutto tondo, e secondariamente nell'aver dimostrato di essere dei songwriter raffinati, presentando brani in perenne equilibrio tra le due “anime” della band. Canzoni facili da ascoltare ma per nulla banali, con una costruzione ritmica di tutto rispetto, un buon gusto nel piazzare assoli al punto giusto, parsimonia nel distribuire ritornelli zuccherosi (ma mai troppo invadenti) e il merito di non dimenticarsi mai le “radici”. Sì perché alcuni tratti, presi singolarmente, potrebbero benissimo uscire dalle più amate metal band tutte d'un pezzo, senza avvertire la differenza, come ad esempio nella nona "A Public Execution", con una parte finale che suona Testament e puro thrash metal da tutti i pori.

Ovvio, non troveremo musica innovativa in questo "Retribution", però qualità si. Una qualità che va cercata e che probabilmente verrà incontro agli ascoltatori più giovani, potendo scoprire finalmente qualcosa di non troppo impegnativo, ma suonato e scritto da musicisti davvero in gamba.



01.The Path to Imminent Ruin

02.My Demise    

03.Still I Rise

04.War    

05.King of Nothing    

06.The Taste of Fear    

07.Embrace Annihilation    

08.Picture Perfect

09.A Public Execution    

10.Dead and Gone

Intervista
Anette Olzon: Anette Olzon

Speciale
L'angolo oscuro #31

Speciale
Il "Black Album" 30 anni dopo

Speciale
Blood Sugar Sex Magik: il diario della perdizione

Speciale
1991: la rivoluzione del grunge

Speciale
VOLA - Live From The Pool