Kayleth
Space Muffin

2015, Argonauta Records
Stoner

Recensione di Riccardo Coppola - Pubblicata in data: 19/01/15

Una femminile silhouette che sa un po' di "Ghost In The Shell" un po' di "Io, Robot" seduta sulla cover, un titolo da malata poetica Dickiana posto quasi a voler stemperare un'indole altrimenti serissima: l'ultimo album dei Kayleth -il quinto, in una carriera già discretamente lunga e ricca di soddisfazioni- gronda fantascienza da ogni piccolo particolare, mostrando fin da subito l'intenzione di spiccare il volo da un brullo terreno stoner (già ampiamente colonizzato dalle precedenti uscite), per perdersi in intergalattiche passeggiate spaziali.

 

Con una voce che richiama tanto il buon Dave Wyndorf e con testi che dallo spazio profondo tornano a esplorare oscuri anfratti dell'io, interrogandosi sul senso della vita ("This happens when you look at life, you don't see anything" in mezzo allo spleen di "Born To Suffer") "Space Muffin" regala per sette ottavi della sua tracklist brani che poco o nulla hanno da invidiare ai primi (capo)lavori dei Monster Magnet. Indiscussa, per ciò che concerne l'ambito strumentale, la maestria nell'alternare riff dalla spaventosa dirompenza a psichedeliche distensioni in slow motion: sembra di sentire spesso quell'avvolgimento apparentemente interminabile delle chitarre dei Soundgarden, compare qualche crudeltà da sludge su "Lies Of Mind", appaiono sporadicamente evocative parti solistiche (come la chicca assoluta sull'introduttiva "Mountains"). Ma è a metà corsa che si esce dal solco della tradizione per proporre qualcosa che lascia davvero a bocca aperta; e' sui sei minuti di "Spacewalk", che con incredibile naturalezza mettono in scena un crescendo meraviglioso: apre una delicata voce orientale di bambino e atmosferici silenzi, poi si alternano cinematografiche comunicazioni radio e strazianti strilli alla Ozzy, su atmosferici pizzichi alla chitarra ed evocativi synth (della new entry Michele Montanari) poi massacrati da devastanti esplosioni full-band.

 

Potente, energico suggestivo: "Space Muffin" è un'esperienza bruciante che si è subito riportati a rivivere, un piccolo gioiello che sa citare con gusto i grandi classici ma si diverte anche a stupire. Indossate subito, dunque, cuffie e tuta spaziale. Perdetevi in questa avvincente spedizione.





01. Mountains
02. Secret Place
03. Spacewalk
04. Bare Knuckle
05. Born To Suffer
06. Lies Of Mind
07. Try To Save The Appearances
08. NGC 2244

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