Come lupi tra le pecore
Storia e ideologia del black metal nazionalsocialista


Articolo a cura di Stefano Risso - Pubblicata in data: 05/04/13
Famoso e famigerato. Il Black Metal nel 2013 è ormai un’associazione di parole, un genere musicale che è ormai entrato di diritto nel lessico comune di chi mastica musica metal a tutti i livelli, dall’invasato al semplice simpatizzante, avendo assunto ormai un significato edulcorato e purificato da tutti gli eccessi “folkloristici”. Partito come spietato movimento di ribellione, oggi è, nè più nè meno, un’espressione artistica che ha visto evolversi negli ultimi decenni in modi assolutamente inimmaginabili agli albori, mostrando un potenziale musicale inversamente proporzionale alla semplicità da cui tutto è partito: chitarre zanzarose, batteria forsennata e minimale e tanta rabbia sbattuta in faccia agli ascoltatori.

tem13comelupitralepecoreUn potenziale musicale, ma anche economico e culturale che ha dell’incredibile e che vede nel nuovo libro edito da Tsunami Edizioni, “Come lupi tra le pecore – Storia e ideologia del black metal nazionalsocialista” un nuovo (grande) capitolo della parte non musicale legata al black metal. Abbiamo detto che al giorno d’oggi facepainting e screaming non spaventano più nessuno, ma forse qualcosa legato alla nera fiamma che desta curiosità e apprensione esiste ancora, parliamo infatti dell’NSBM, ovvero il National Socialist Black Metal. La svastica che sostituisce il pentacolo? Non proprio, la situazione è decisamente molto più complessa... Per questo ci sono volute quasi le oltre cinquecentocinquanta pagine di questo tomo e tutta la perizia dei due autori, Davide Maspero e Max Ribaric, per delineare natura, struttura e confini di un movimento (perchè non è solo di musica che si tratta) underground ma diffusissimo, più diffuso di quello che si possa pensare.

Una macchia nera che abbraccia praticamente ogni angolo del pianeta e che viene puntualmente prima spiegata con lucida precisione e poi contestualizzata nelle varie espressioni culturali e territoriali, dalle più “canoniche” e facilmente ipotizzabili lande nordeuropee, a terre lontane come Canada, Sud America, Stati Uniti o Australia. La completezza della narrazione permette dunque un volo a uccello su tutta una cultura (non solo musicale) che, come abbiamo già detto, desta curiosità e preoccupazione, ma che per questo va scandagliata sin nei minimi dettagli. In “Come lupi tra le pecore – Storia e ideologia del black metal nazionalsocialista” troverete tutto quello che c’è da sapere sull’argomento, in una lettura non certo di disimpegno ma che riesce a conquistare col passare delle pagine, anche grazie all’ampia e ricca galleria fotografica (un plauso, davvero). Tutto e molto altro, perchè i due autori affrontano anche l’altro lato della medaglia, il RABM (Red & Anarchist Black Metal) e persino le label specializzate che producono e sostengono questi movimenti (perchè, ripetiamo, non si tratta solo di musica).

Dopo il successo di “Lords of Chaos” (sempre di Tsunami Edizioni), un altro libro fondamentale per approfondire un genere che, a discapito delle intenzioni decisamente anticommerciali, ha ancora un potenziale ampissimo, forse non più sul piano musicale. Ma non avevamo detto che non si parlava solo di musica?


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