Death By Metal - La storia di Chuck Schuldiner e dei Death
La grande breve vita di un genio musicale


Articolo a cura di Stefano Risso - Pubblicata in data: 30/06/14

Citando Menandro: “Muore giovane chi è caro agli Dei”. Nel caso di Charles Michael Schuldiner, per tutti Chuck, non può che venire in mente questa citazione. Come se tutto il talento, la passione, la genialità che il fato ha destinato allo sfortunato musicista nato a New York il 13 maggio 1967 e morto a soli treantaquattro anni nel dicembre del 2001, avessero richiesto un pegno da pagare, il più caro e prezioso di tutti, la vita. Tutto ciò ha un che di epico, non a caso, perchè quando si parla di Chuck e della sua opera, si parla appunto di un mito immortale.

deathbymeta_tImmenso infatti è il lascito di questo genuino personaggio dotato di una sensibilità unica, capace di forgiare da solo le proprie armi espressive, di affinare la propria sensibilità artistica andando di pari passo con la propria crescita umana. È questo (e molto altro) che cerca di spiegare questo libro, “Death By Metal - La storia di Chuck Schuldiner e dei Death", ad opera di Rino Gissi. Un viaggio che si prefigge di accendere i riflettori su una personalità che non ha mai avuto velleità da star, di quelli che preferiscono far parlare la propria musica (celeberrima non a caso la sua frase inserita nei ringraziamenti dei suo dischi: “Support music, not rumors”), andando a scavare a fondo nella vita di Chuck, ripercorrendone le tappe (anche tragiche) che lo hanno fatto diventare uno dei padri fondatori del genere e musicista di riferimento dell’intera scena metal.

Un libro che segue la carriera di Chuck in ordine cronologico, dalla prima formazione, i Mantas, sino agli ultimi Control Denied, togliendo quindi quella suspense, almeno per chi ha avuto modo di vivere/conoscerne l’evoluzione, necessaria per poter affrontare qualsiasi lettura. Una narrazione “album-by-album” che sembra ormai essere uno standard nell’attuale letteratura musicale rock/metal, che però grazie a una buona quantità di aneddoti e di “contributi” di chi ha conosciuto e lavorato con Chuck riesce a scorrere senza troppi intoppi. Se però leggessimo il tutto con gli occhi di un lettore totalmente inesperto, ignaro della musica di Schuldiner, semplicemente incuriosito dal mito del musicista, probabilmente la notevole propensione nell’analisi dei testi di ogni album avrebbe potuto essere affiancata da una descrizione più curata anche dell’evoluzione stilistica, parimente importante.

Un libro che colma una lacuna, perchè fin quando si continuerà a suonare musica pesante, non ci si potrà mai sottrarre all’influenza e alla grandiosità di Chuck Schuldiner.

 

"I am alive and letting the metal flow!" - Chuck Schuldiner

 

NB: Particolare nota di merito, Tsunami Edizioni si impegna a donare parte dei proventi del libro alla ricerca sul cancro.

 

 




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