L'angolo oscuro #27
Le uscite più interessanti in ambito estremo della prima metà di luglio


Articolo a cura di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 18/07/21

Un luglio particolare per il mondo estremo: a volte l'oscurità non ha bisogno dei soliti generi per estrinsecarsi.

 

dominationcampaigncoverDomination Campaign - Onward To Glory (Prosthetic Records)

 

Il cantante degli Psycroptic Jason Peppiatt originariamente pensò i Domination Campaign alla stregua di un solo project; l'idea di un unico musicista si trasformò tosto in una batteria offensiva composta da una coppia, grazie all'ingresso del drummer Joe Haley, anch'egli membro del medesimo gruppo del singer. Laddove la band madre ama distribuire i pugni su vari rami del viso alla maniera di Apollo Creed, la neonata incarnazione dei tasmaniani sceglie di ispirarsi allo stile di Clubber Lang, colpendo direttamente al mento e senza troppe elucubrazioni. Nello spirito dell'old school death metal, gli aussie, nel platter d'esordio "Onward To Glory", si affidano a riff semplici e corposi, a blast beat esplosivi e a tanto groove, non indulgendo in grandi sperimentazioni e con un lavoro dietro la console basico ed essenziale che, però, difetta nel conferire il giusto risalto alla pesantezza intrinseca dei brani. La violenza delle antiche battaglie risuona ovunque nel lotto, abbarbicata ferina come i soldati sulle pareti dei castelli nemici, ma, quando dall'alto scende la pece, avremmo preferito il rumore distruttivo di ben altri tonfi: in ogni caso, un inizio promettente per una carriera alternativa che potrebbe dare enorme soddisfazioni.

 

Tracce consigliate: "Death Before Dishonour", "The Sniper's Gaze", "Terror From Above"

 

elderbloodachronycoverElderblood - Achrony (Drakkar Productions)

 

Forse le orde dell'Europa orientale sono in procinto di sostituire i maestri scandinavi? Il terzo opus degli ucraini Elderblood, "Achrony", sembra confermare tale ipotesi sin dalla significativa copertina in bianco e nero effigiante un uomo impiccato a una croce che sembra uscita dal film "The Wicker Man" o, per restare nella contemporaneità, da "Midsommar - Il Villaggio Dei Dannati". Formato da membri esperti, provenienti da progetti noti in ambito black e dintorni (GreyAblaze, KZOHH, Twilightfall, Ulvegr, Ygg, Necrom e Nokturnal Mortum), il gruppo, rispetto agli scorsi "Son Of The Morning" e "Messiah", diminuisce leggermente la componente sinfonica, dirigendosi verso un sound più classico e tirato, benché l'epicità complessiva e le orchestrazioni dal taglio cinematografico rivestano comunque un ruolo fondamentale. Ovvi i paragoni immediati con Cradle Of Filth e Dimmu Borgir, ma la carica anticattolica e misantropica che scorre nelle vene dell'act di Kharkiv, come un po' in tutte le realtà estreme dell'Est, rende il lavoro un proiettile pregno di adrenalina e cattiveria. Una passeggiata tra le ceneri di chiese bruciate e degenerazioni varie.

 

Tracce consigliate: "The Great Fire Of Sacrifice", "Life Eternal", "Virgin Land Plowed Over By Death", "The New Testament"

 

nigrumpluviamcoverNigrum Pluviam - Eternal Fall Into The Abyss (Signal Rex)

 

Certo risulterà eccessivo, eppure, in qualche modo, il Portogallo, e specificamente la label Signal Rex, pare essere riuscita nell'intento di resuscitare lo spirito intransigente delle Les Légions Noires, il tossico collettivo transalpino nato agli albori dei Nineties e comprendente formazioni incestuose e di fama leggendaria (Belkètre, Mütiilation, Torgeist, Vlad Tepes etc.). Nel 2019 l'etichetta canadese Les Fleurs Du Mal Productions pubblicò la compilation "Garde Noire", un titolo che identificava l'appellativo di una nuova ed elitaria scena locale, cresciuta a pane e Legioni Nere e composta da uno stuolo di gruppi dai nomi oltremodo significativi (VzörbrëzV, Mörmoo, Morteharas, Nözaakr, Atrium Malum, Mürmurio, Concordia Diaboli, Sräthr Kraïhuas). Nella raccolta, però, mancavano i Nigrum Pluviam, parto solitario della mente di Kraëh Määtruu, musicista coinvolto in altre band del cenacolo, e di cui la sopracitata etichetta lusitana ristampa ora "Eternal Fall Into The Abyss", il full-length d'esordio uscito a maggio in cassetta per Asylum Tenebris. Come si può immaginare con facilità, ci troviamo al cospetto di un black metal freddo ed estremamente grezzo, immerso in un clima malsano e soffocante, con la voce e il plettro che gemono e sferragliano mentre la disperazione incombe sovrana. LP ideale per banchettare sulle carcasse torturate di un evo che fu.

 
Tracce consigliate: "A Catharsis For The Wretched Carrying The Divine Cross", "Devotion To Absolute Evil", "In The Suffocating Mist"

nightcrownedcoverNight Crowned - Hädanfärd (Noble Demon Records) 

Gli svedesi Night Crowned sono stati immediatamente paragonati ai Dimmu Borgir - e in parte ai belgi Enthroned - quando, appena lo scorso anno, debuttarono sulla lunga distanza con "Impius Viam", un ottimo esempio di roboante e pomposo black/death metal a sfondo melodico e dalla produzione immacolata. Adesso il quartetto, immutato nella line-up e baciato da un invidiabile stato di grazia compositivo, sfornano sul mercato un secondo long playing, "Hädanfärd", degno successore del primo e nel quale la combinazione di brutalità e afflato epico tocca, questa volta, lidi più vicini ai connazionali Dissection e Naglfar, pur nella conservazione dell'elemento sinfonico. Un lavoro, dunque, potente e aggressivo, nel quale il pianoforte e le voci di sottofondo forniscono una patina atmosferica in grado di trasportare l'ascoltatore lungo le panoramiche di mondi sempre nuovi e affascinanti, con l'utilizzo esclusivo della lingua madre che rende il tutto armonioso e ordinato. Accessibile ed entusiasmante, specialmente per coloro che amano alla follia le prodezze della scuola scandinava tradizionale.

Tracce consigliate: "Rex Tenebrae", "Gudars Skymning", "Enslingen"

 

xasthurcoverXasthur - Victims Of The Times (Lupus Lounge/Prophecy Productions)

 

Peso massimo del depressive suicidal black metal made in USA, Xasthur, la creatura di Scott "Malefic" Conner, torna in scena dopo ben sei anni da quel "Sigils Made Of Flash And Trees", versione alternativa di "The Funeral Of Being (2003) che, di fatto, metteva la parola fine al vecchio percorso stilistico della one man band. In realtà, dopo l'uscita nel 2010 di "Portal Of Sorrow", l'artista statunitense decise di abbandonare il progetto e intraprenderne, sempre in solitaria, uno inedito con i Nocturnal Poisoning, prediligendo un approccio votato alla dark ambient. Riprese le redini dell'antico monicker, il californiano continua, anche se in maniera diversa, a percorrere le strade dell'oscurità attraverso questo "Victims Of The Times", ventidue tracce di neofolk scarno e minimale, capace di scavare a fondo nella vita degli emarginati e dei derelitti della società a stelle e strisce. Un disco completamente acustico, dai forti connotati politici e che, nonostante si ponga musicalmente agli antipodi del metallo nero, viene alimentato dal racconto di una realtà così cruda e desolata da far sembrare invocazioni diaboliche ed esortazioni al suicidio dei passatempi da educande. L'America profonda vista dal di dentro.

 

Tracce consigliate: "Medieval Acid Folk", "Ghost Of An Excuse", "Benefits Of Dying"




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