Distant Sky: Nick Cave & The Bad Seeds. Live In Copenhagen
Al cinema solo il 12 aprile la testimonianza di un tour trasformatosi in una esperienza artistica totale


Articolo a cura di Federico Barusolo - Pubblicata in data: 04/04/18
"You'll see him in your nightmares,
you'll meet him in your dreams,
you'll see him on your fucking internet or Instagram page"
 

Un evento potente, un rito religioso dalle forti suggestioni celtiche, una meravigliosa catarsi. Tante sono le definizioni che possono essere attribuite ad un concerto di Nick Cave, senza mai correre il rischio di cadere nel banale. Chi ha avuto l'onore di partecipare all'ultimo tour può confermare in particolar modo la natura trascendentale e, allo stesso tempo, perfettamente umana, di un evento di questo tipo. Per chi non fosse stato altrettanto fortunato, o per chi volesse rivivere in qualche modo di tale esperienza, l'artista australiano ha deciso di portare al cinema l'intero live di Copenaghen, registrato lo scorso ottobre durante la leg europea dell'ultimo tour.

 

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"Distant Sky. Nick Cave & The Bad Seeds. Live In Copenaghen" sarà al cinema in Italia, per un solo giorno, il 12 aprile, a testimonianza della potenza magnetica che solo in serate come quelle è possibile respirare. Una pellicola che in 135 minuti racchiude integralmente una performance totale, in cui il legame indissolubile tra band e pubblico si palesa nel modo più diretto. Nick Cave è maestro nel costruire questa atmosfera catartica direttamente attorno al suo pubblico, che saluta, tocca, incita e coinvolge direttamente nel suo spettacolo, al punto di far percepire la sua energia anche a chi, mesi dopo, si trova ad assistere alla proiezione dall'interno di una sala.

 

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La serata, così come per l'intero tour, è costruita sul delicato equilibrio tra presente e passato, alternando brani dell'ultimo album, "Skeleton Tree", ai capolavori storici del gruppo. Un equilibrio che si registra anche nei momenti talvolta energici e talvolta più calmi, ma sempre governati da una intensità surreale. Warren Ellis si muove tra la moltitudine dei suoi strumenti aggiungendo sempre il tocco fondamentale per mantenere elevatissimo il pathos, mentre le percussioni sono gestite dal batterista Thomas Wydler e Jim Sclavunos, che assieme al bassista Martyn Casey rappresentano il nucleo storico dei Bad Seeds.

 

Il film non presenta alcun tipo di inserto o racconto, come a voler sottolineare che la performance è in sé il miglior modo di trasmettere tutto ciò che è Nick Cave e tutto ciò che questo tour, assieme a "Skeleton Tree", rappresenti per lui. I suoi occhi luccicano mentre, assieme al soprano danese Else Torp, intona "Distant Sky", dedicata al figlio recentemente scomparso, in un momento particolarmente toccante della serata.

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Il frontman trova anche ampiamente il modo di dare sfogo alla sua vena ironica, scherzando spesso con la gente di fronte a lui. "You'll see him in your nightmares, you'll meet him in your dreams, you'll see him on your fucking internet or Instagram page", dice a qualcuno che lo riprende con un cellulare dalle prime file, modificando il testo di un'acclamatissima "Red Right Hand". Cammina tra il pubblico che, alla fine, invita addirittura all'invasione del palcoscenico, mischiandosi alla band e stabilendovi un contatto totale, a dimostrazione di ciò che i fan rappresentino per Nick Cave & The Bad Seeds; non puramente dei destinatari della loro musica, ma parte integrante dello show.

 

Proprio al pubblico, d'altronde, è rivolto "Distant Sky", quasi come un ringraziamento. Un cimelio per chi ha potuto godere di più di due ore di un concerto indimenticabile e una piccola consolazione per tutti gli altri. Un'antologia al catalogo essenziale di uno degli artisti più totali degli ultimi decenni, una finestra sull'oceano di emozioni che solo un live di Nick Cave può regalare.

 

 

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