La notte di Valpurga, in origine antico rito pagano per celebrare la primavera, poi divenuta una delle scene più suggestive del Faust di Goethe, ritorna, in chiave onirica, in un brano del primo album di Matteo Perifano, "Uomo Europeo". Un brano in cui rimescolando fatti e personaggi del passato il cantante parla del suo vissuto presente, esteriore ed interiore.
Il videoclip, diretto da Riccardo Soriano, mette in scena la parabola di Faust, reinterpretata però in chiave storica, sovrapersonale. Faust è l'uomo occidentale (un tempo uomo europeo), e Mefistofele la metafora della storia stessa, o meglio delle leggi che governano la storia: così la firma di Faust diviene semplicemente l'accettazione della consequenzialità degli avvenimenti, di un futuro già scritto che altro non è se non l'ineluttabile conseguenza del presente.
La relazione del video con la musica e il testo della canzone svela, a mò di dascalia, la trama della storia stessa: come nel brano fioriscono allusioni a Wagner e a Nietzsche, maestri di quell'esaltazione romantica del Sé, così nel video riecheggiano le vicende tragiche e intense del ‘900 (le due grandi guerre, l'esplodere del nazionalismo, l'affermarsi delle dittature) figlie dello spirito romantico, di quell'esaltazione dell'individuo che, trasposta a livello collettivo, si traduce in esaltazione della propria nazione. Ecco allora riemergere, in tutta la sua urgenza, il tema del presente, dominato dagli stessi istinti e dagli stessi furori che aleggiano fumosamente nel brano.