Tuomas Holopainen: scopriamo in anteprima il suo progetto solista
Il track-by-track di "The Life and Times of Scrooge"


Articolo a cura di Paola Marzorati - Pubblicata in data: 07/03/14

"Questo è il sogno di una vita che diventa realtà. Mi ci sono voluti quattordici anni per portare questo progetto alla luce. E' un omaggio a uno dei più grandi scrittori del nostro tempo."

 

Così Tuomas Holopainen presenta il progetto su cui ha lavorato per gran parte del 2013, "The Life and Times of Scrooge", basato sulla graphic novel scritta e illustrata da Don Rosa: un libro di dodici capitoli che racconta la vita e le avventure di Scrooge McDuck, dai primi anni nella Scozia del diciannovesimo secolo fino agli anni cinquanta del novecento. La prima volta che Tuomas lesse questo libro fu vent'anni fa, ma le immagini, le emozioni, i meandri di sé in cui la storia lo faceva quasi sprofondare, sempre più in fondo, in universi paralleli, non lo hanno mai lasciato. Dal 1999 nella testa del Mastermind dei Nightwish frullava, repentina e inquieta, l'idea di scrivere la colonna sonora della storia che più lo aveva colpito e segnato, compagna di notti insonni e viaggi nella più fervida fantasia. E finalmente eccolo qui: un album strumentale, scritto e prodotto da Tuomas Holopainen, composto da dieci tracce per una durata complessiva di circa 60 minuti, in uscita l'11 aprile per Nuclear Blast Records. Un'ora per immergersi nel mondo di Scrooge; un'ora per voler lasciare il nostro. Il progetto, ideato interamente da Tuomas vede la collaborazione di Mr. Pip Williams, che aveva già lavorato ad alcuni album dei Nightwish, per la cura degli arrangiamenti orchestrali; del The Metro Voice, un coro londinese, che anima la colonna sonora, dandole vita e respiro e di quattro vocalist (Alan Reid, Johanna Kurkela, Johanna Iivaneinen, Tony Kakko), che danno voce ai personaggi della storia.

 

tuomas_trackbytrack_2014_03"Ogni volta che leggo questa storia la mia mente si riempie di musica", racconta Tuomas. Quando ho ascoltato questo album per la prima volta, invece, la mia si è riempita di immagini, come se potessimo compensarci a vicenda. Spesso basta un solo ascolto per capire davvero un album; a volte il primo ascolto è quello più vero e sincero, ogni nota ti colpisce, come un sasso, una sensazione di pancia, quasi dolorosa. Quello che provi ascoltando una canzone per la prima volta è quello che senti davvero, di istinto, senza pensarci o ripensarci, è quello che il musicista voleva ti arrivasse. Sono immersa in una fiaba, in un posto lontano nel tempo e nello spazio, ma la sensazione di trovarmi a casa, nonostante tutto, non mi abbandona. Vedo la neve cadere a fiocchi, sempre più grossi, sempre più pesanti, come se potessero ammaccare il cielo. E una voce che sussura: "This is where I began my story".

 

Un sapore folk, archi, piano e una voce di donna talmente melodiosa da sembrare appartenere ad una favola: così inizia, con la prima traccia "Glasgow 1877", la storia di Scrooge. Una melodia che allontana completamente dalla realtà, che cambia continuamente, dinamica, come una corsa sulle montagne russe. Questo album è un biglietto valido per giri e giri su queste giostre colorate che vorticano veloci,su e giù, su e giù, talmente tanto che non hai il tempo di gridare, né di annoiarti. Fin dalla prima traccia è chiaro che non ci sarà tempo per la noia: molti i cambi di velocità, soprattutto nel pezzo seguente, "Into The West", brano dal gusto quasi country, che inizia con il piano, in un rincorrersi di note fresche e leggere, fino a diventare epico e chiudersi in un assolo potente e straziante. E la mia mente si popola di immagini veloci, di qualcuno che cerca qualcosa, forse senza sapere nemmeno di cosa si tratti.

 

Inizia quella che mi sembra essere una battaglia, forse solo di desideri contrastanti. E la musica, in "Duel & Cloudscapes" si fa più concitata, un concentrato di ansia, aspettative, rese ancora più pressanti da un ritmo incalzante, che si placa sciogliendosi in un arpeggio dolce: la battaglia è vinta. E subito dopo, senza neanche il tempo di riprendere fiato veniamo catapultati in un sogno, che è anche un po' incubo, in "Dreamtime", pezzo onirico, che inizia con una cascata di suoni cristallini, simili a stelle cadenti immerse in un ronzio cupo, per poi esplodere in un fuoco artificiale che brilla di melodie luminose. La luce ci acceca, ci permette di mettere a fuoco i contorni e comprendere che si trattava di un sogno, che continua nella traccia seguente, "Cold Heart of the Klondike", in cui il coro femminile, quasi apocalittico, si fonde alla perfezione con la voce di Tony Kakko, nel dare forma al brano migliore dell'intero album.

 

tuomas_trackbytrack_2014_02Il viaggio di Scrooge continua, accompagnato da una soundtrack che non è rock, non è metal, ma ne possiede tutta la forza, in un continuo alternarsi di suoni corposi e complessi, come in "The Last Sled", oppure semplici, nudi, come l'attacco con il solo pianoforte nella drammatica "Goodbye, Papa". Tutti i pezzi hanno uno spessore particolare, iniziano in un modo, pensi di aver compreso come continueranno, ma poi cambiamo velocemente direzione: "To Be Rich" parte in punta di piedi, leggero, per poi esplodere nel grido acuto e cristallino di una voce femminile, che si muove talmente veloce che la puoi quasi vedere spostarsi rapidamente sul pentagramma per coprire un'estensione ammirevole, passando tra le righe e gli spazi bianchi. E' vero: non è rock, non è metal, ma qualcosa dei Nightwish sopravvive in "A Lifetime of Adventure", che si chiude con un poderoso assolo di chitarra, prima di lasciarci alla traccia conclusiva, "Go slowly Now, Sands Of Time", in cui tutto sembra amalgamarsi alla perfezione in un arpeggio dolce, e ritroviamo la pace, come Scrooge, che finalmente si ferma e si rimette in affari, con il solo intento di dimostrare a tutti di essere il migliore.

 

Forse questo non era l'intento anche di Tuomas Holopainen, ma ci è riuscito comunque, a dimostrare ancora una volta di essere un grande artista e musicista, che guarda sempre avanti, che sperimenta, che non si fossilizza in un genere aspettando di diventare polvere. Che rischia con un progetto ambizioso che forse non tutti capiranno, ma che molti ameranno come si amano le fiabe, in maniera istintiva, senza porsi troppi perché. Riaccendo la musica e lascio che la neve cada, ammaccando quella coperta trapuntata di stelle che è il cielo, contorno delle immagini nate da queste melodie. Che siano giuste o sbagliate poco importa; poco importa che non abbiano un filo logico. Nelle fiabe tutto può succedere.

 

Story of your life

Time of solitude and strife

Freedom of an open road

Hope, and many miles to go

Promises to keep

Countless goldfields to reap

To be rich is to seek

To relive a memory




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