17.08.1960, Liverpool, il primo concerto dei “The Beatles”.
09.09.2009, distribuito in tutto il mondo il primo videogioco tematico “The Beatles Rock Band”.
Quarantanove anni per poter ripercorrere, almeno virtualmente, le orme della rock band più famosa della storia della musica moderna, lanciata nell’era digitale dalle fortunate aziende che si sono aggiudicate i diritti del marchio Beatles per la distribuzione del gioco e per la vendita dei pacchetti successivi al rilascio della confezione base: MTV Music Games ed Electronic Arts, oltre che ai produttori di Harmonix.
Eh sì, perché i furbetti in questione non si limiteranno a richiedervi il prezzo pieno per l’acquisto del gioco (all’incirca 65 euro), ma hanno ben pensato di non inserire tutti i pezzi forti del gruppo di Liverpool (tra le tante sono state escluse, per esempio, “All You Need Is Love”, “Help”, “Hey Jude”, “Yesterday”, “Yes It Is”) e di metterli in commercio di volta in volta sotto forma di brani singoli o di interi album digitali. Dove? Sulle sezioni on-line delle rispettive piattaforme di gioco. Astuti, vero?
GET BACK
Ma il richiamo del Rock è troppo forte, se provi a chiudere gli occhi durante la commovente introduzione del gioco, sembra quasi di sentire l’odore del manto stradale di quella Abbey Road immortalata in uno degli scatti fotografici più famosi di sempre. La scritta “The Beatles” campeggia sulla schermata iniziale e le opzioni di gioco ricalcano abbastanza fedelmente quelle di “Rock Band” e di “Rock Band 2”, anche se grafica e naturalmente la musica cercano in tutti i modi di ricreare un’atmosfera che possa perlomeno lambire gli anni d’oro dei fantastici quattro.
Il gioco verrà inizialmente venduto in due separate edizioni, la semplice versione software e quella che fornisce tutti gli strumenti musicali (microfono, batteria e chitarra).
Ci soffermiamo un attimo sulla seconda prima di parlare del gioco vero e proprio: la batteria è stata migliorata disponendo di piatti insonorizzati e più sensibili oltre che rinforzata nella sua struttura. Le chitarre, una Hofner 500/1, una Rickenbacker 325 e una Gretsch Duo Jet, sono bellissime da vedere con le loro rifiniture vintage ma dalle funzionalità praticamente identiche a tutte quelle già in commercio. Da segnalare l’assenza dello slider tattile e la presenza di una leva vibrato nettamente più “leggera”. Il microfono, infine, è fornito insieme ad una comodissima asta da terra.
IT’S AN EASY GAME TO PLAY
Passiamo al gioco, occupandoci però delle modalità che davvero interessano i video-giocatori: la storia e la partita veloce. Quest’ultima, finalmente, offre la possibilità di confrontarci con tutti i brani presenti nel gioco senza doverli obbligatoriamente sbloccare nella modalità principale, ci ritroveremo catapultati nella dimensione da studio con Lennon, Starr, McCartney e Harrison seduti alle prese con le prove di un brano qualunque dei quarantacinque selezionabili prima di tuffarci nei locali e negli stadi che hanno caratterizzato la loro carriera.
La modalità storia, come accaduto nelle precedenti collezioni monografiche (vedi Metallica o Aerosmith), è la parte più avvincente del gioco. Il tour coi Beatles immerge il giocatore nel loro fantastico mondo, partendo dal Cavern Club di Liverpool fino alla consacrazione del concerto del Budokan di Tokyo ma la vera chicca è il sound in Dolby Digital 5.1 che vi darà l’opportunità di ascoltare i brani del gruppo come mai prima d’ora.
Non c’è un’effettiva distribuzione della difficoltà nel percorso che ha inizio con “Twist And Shout” e termina con “The End”, perché si è giustamente deciso di dare importanza alle singole fasi della carriera dei FabFour: potrete perciò misurarvi con i brani ostici fin dalle prime battute, un dettaglio che con un po’ di pratica e dedizione supererete senza troppi problemi. Non mi convince affatto la calibrazione degli strumenti nei ritardi audio-video, piuttosto superficiale, e la già menzionata scelta “strategica” delle canzoni presenti. Bene il comparto grafico e la possibilità di sbloccare fotografie e video rari, gameplay invariato rispetto agli episodi precedenti ma, a parere di chi scrive, inferiore a quello degli ultimi Guitar Hero anche se la costruzione musicale e la conseguente mappatura dei tasti e più raffinata del prodotto marchiato Neversoft.
HERE COMES THE… BEATLES
Ora, non consigliare l’acquisto di “The Beatles Rock Band” è fuori discussione. Nonostante qualche pecca di troppo e il costo che andrà ad aumentare in maniera direttamente proporzionale quasi costringendovi ad aggiungere materiale audio al gioco, il gioiello di casa Harmonix è il regalo che qualche miliardo di fan attendeva con ansia e il giusto compendio alla carriera dei quattro. L’emozione di strimpellare i classici della band (anche se il consiglio di SpazioRock resta il medesimo: cimentatevi con uno strumento vero) è impagabile e l’attrattiva di un repertorio non diversamente definibile come immortale è ai livelli mai raggiunti da un “semplice” videogame. Buon divertimento.
TRACKLIST:
Caven Club (1963)
Twist And Shout
Boys
Do You Want To Know A Secret
I Saw Her Standing There
Ed Sullivan Theater (1964)
I Want To Hold Your Hand
Can't Buy Me Love
A Hard Day's Night
I Wanna Be Your Man
Shea Stadium (1965)
Ticket to Ride
I'm Looking Through You
Eight Days A Week
If I Needed Someone
I Feel Fine
Budokan (1966)
Day Tripper
And Your Bird Can Sing
Drive My Car
Taxman
Paperback Writer
Abbey Road (1966-1967)
Yellow Submarine
Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band
With A Little Help From My Friends
Lucy In The Sky With Diamonds
Getting Better
Within You Without You / Tomorrow Never Knows
Good Morning Good Morning
Abbey Road (1967-1968)
I Am The Walrus
Hello Goodbye
Hey Bulldog
Back In The U.S.S.R.
Dear Prudence
While My Guitar Gently Weeps
Abbey Road (1968-1969)
Helter Skelter
Revolution
Birthday
Octopus's Garden
Something
Come Together
Here Comes The Sun
Rooftop Concert (1969)
Dig a Pony
I've Got A Feeling
Don't Let Me Down
I Me Mine
I Want You (She's So Heavy)
Get Back
Encore
The End