Dopo il tour a supporto dell'album d'esordio "The Unrevealed Secret" (2016), gli Eternal Idol si trovarono in uno stato di grave crisi causa la defezione improvvisa di Giorgia e Camillo Colleluori, rispettivamente seconda voce e batteria. Ma Fabio Lione, Nick Fabio e Andrea Buratto, invece che perdersi d'animo e mollare gli ormeggi, si sono rimboccati le maniche, arruolando una singer femminile dall'estensione invidiabile come Claudia Layline e un drummer coi fiocchi, Enrico Fabris. L'esito di questa significativa rivoluzione non poteva che sfociare in un disco che sin dal titolo, "Renaissance", simboleggia l'inizio di una nuova avventura musicale nel mondo del symphonic metal di valore.
Un pizzico di Nightwish, inclinazioni prog, robusti passaggi power, melodie di fondo di sapore AOR, battaglie vocali da copertina, arrangiamenti orchestrali di prima fascia, il certificato di qualità Frontiers: una ricetta che, non fossilizzandosi su un solo ingrediente riproposto ad nauseam, riesce a catturare l'attenzione degli ascoltatori, sorpresi nell'avere tra le mani un lavoro così vario nonostante un genere restio ai cambiamenti epocali. Dalla monumentale "Into The Darkness" alla semi-operistica "Without Fear", dal mood à la Toby Hitchcock di "Away From Heaven" al taglio Queensrÿche di "Flying Over You", ce n'è un po' per tutti gusti; e con "Dark Eclipse" assistiamo anche a una gradevole sterzata gothic rock. Il che non fa male, assolutamente.
Un ritorno non scontato quello degli Eternal Idol che, grazie a un ottimo "Renaissance", si aprono la strada per un futuro probabilmente gravido di enorme soddisfazioni.