L'angolo oscuro #11
Le uscite più interessanti in ambito estremo della prima metà di ottobre


Articolo a cura di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 16/10/20
Il mondo estremo conosce soltanto il verbo devastare. Soprattutto in autunno.
 
alphawolfcover_01Alpha Wolf - A Quiet Place To Die (Sharp Tone Records)

Prima l'ottimo esordio "Mono" (2017), poi l'altrettanto notevole EP "Fault" (2019): sembrava esclusivamente questione di tempo per gli Alpha Wolf e, in effetti, "A Quiet Place To Die" conferma quanto di buono palesato dal combo australiano sin dall'inizio di carriera. Gli Aussie ampliano un ventaglio di soluzioni già multiformi in partenza se pensiamo alla sfera conservatrice del metalcore, genere sovente latore di manufatti realizzati col medesimo stampino e che i nostri riescono a rinfrescare e arricchire di sorprendenti stratificazioni. Djent caricato a molla capace di far venire l'acquolina in bocca ai fan dei Meshuggah, una pesantezza spietata vicina a quella dei connazionali Thy Art Is Murder, insidie nu e terrorismo hardcore a condire la salsa. I testi, invece, tratteggiano un panorama emotivo dalla topografia frastagliata, nel quale si alternano rabbia, angoscia e un senso di perdita irreparabile: sentimenti, questi, che testimoniano il passaggio doloroso all'età adulta e la fine delle illusioni adolescenziali. Applausi.

Tracce consigliate: "Akudama", "Acid Romance", "Rot In Pieces"

anaalnathrakhcoverAnaal Nathrakh - Endarkenment (Metal Blade Records)

Soltanto a patto di dimenticare due opere del rilievo di "Codex Necro" (2001) ed "Eschaton" (2006), si può giudicare l'intero cursus honorum degli Anaal Nathrakh franca di scivoloni o fiaschi cocenti. Perché dalla formula elaborata nella coppia di platter succitati, gli inglesi, de facto, non si sono mai allontanati, malgrado qualche accidentale mutamento di percorso. Nella loro undicesima fatica "Endarkenment" non accade nulla di diverso rispetto al passato: l'amalgama black/grindcore/industrial, in rigoroso ordine alfabetico, miete ancora delle vittime, le soluzioni melodiche ammaliano, gli afflati epici ed apocalittici debordano, V.I.T.R.I.O.L. affastella pig squeal, growl, scream e pulito con incredibile sicumera, Irrumator manipola da campione strumenti e programming. In parole povere, il consueto pastiche di qualità, eccitante e privo di vere sbavature, eppure non alieno da una certa impressione di déjà vu. Bravi, comunque.
 
Tracce consigliate: "Feeding The Death Machine", "Libidinous (A Pig With Cocks In Its Eyes)", "Requiem"
 
hellrippercoverHellripper - The Affair Of The Poisons (Peaceville Records)

Avanti a tutto gas! Il giovane James McBain lascia che la sua preferenza per i bei vecchi tempi confluisca nella seconda release degli Hellripper "The Affair Of The Poisons". Quando si ascolta il nuovo album, degno erede del debutto "Coagulating Darkness" (2017) appare subito lampante l'abilità dell'artista scozzese nel frullare la cattiveria degli Slayer, il primitivismo dei Venom, il thrash old school dei Metallica e lo speed alcolico dei Motörhead all'interno di un opus frizzante e rotondo. Manca un pizzico di varietà e non emerge nulla di così eclatante, ma il disco funziona davvero bene, veloce e coinciso, obbedendo oltretutto a un motto intramontabile per la scena estrema: total fucking mayhem!

Tracce consigliate: "The Affair Of The Poisons", "Spectre Of The Blood Moon Sabbath", "Vampire's Grave"

incineratecoverIncinerate - Sacrilegivm (Comatose Music)

Dopo l'uscita di "Eradicating Terrestrial Species" (2015) e un silenzio lungo un lustro, tornano nella mischia gli americani Incinerate grazie al ferale "Sacrilegivm": brutal death al netto di compromessi, intriso di scale frigie e cromatismi stridenti, ricco di riff iper-tecnici à la Suffocation e di assoli frenetici e sconvolgenti in stile Cryptopsy. La voce ringhiante e sotterranea di Jesse Watson brulica di minaccia, mostrando una sete di sangue figlia delle molte battaglie musicali combattute, il granitico lavoro di chitarra di Jared Deaver e Ted Isac solleva zolle tettoniche al pari di giganteschi versoi, la batteria a mitragliatrice dell'ex Malevolent Creation Phil Cancilla provoca tonitruanti esplosioni gravitazionali. Il mix perfetto per uno scatenato mosh pit casalingo: accecante.

Tracce consigliate: "Lux In Tenebris", "Holy Irreverence", "Absence Of Divine Power"

leviathancoverLeviathan - Förmörkelse (Bile Noire)

In ambito black metal, il nome Leviathan viene comunemente associato alla creatura depressive di proprietà dello statunitense Jef Whitehead. Tuttavia esiste una one man band omonima proveniente dalla Svezia che, dopo ben diciotto anni dall'esordio "Far Beyond The Light", ha deciso nel 2020 di darsi una mossa e di pubblicare un secondo lavoro, "Förmörkelse", che non deluderà gli amanti del metallo nero più tradizionale. Il polistrumentista Roger "Phycon" Markstrom, cervello unico del gruppo, prende il meglio della Fiamma Nera scandinava, incastonandola in una produzione nobile e aggiungendovi riverberi e ritornelli groovy, per un risultato finale che, malgrado la vena fortemente antiquaria, raggiunge con brillantezza il proprio obiettivo. Attenti alla slavina glaciale in procinto di rotolare a valle.

Tracce consigliate: "Avgrundens Återsken", "Förbannelsen", "Melankolins Ävja"



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