L'angolo oscuro #15
Le uscite più interessanti in ambito estremo della prima metà di dicembre


Articolo a cura di Giovanni Ausoni - Pubblicata in data: 10/12/20
Le festività natalizie si approssimano, ma il volto di questa prima metà di dicembre nasconde le sue ombrose lusinghe.
 
coverdruonantigonDruon Antigon - Disontstijging (Onism Productions)

Le incommensurabili distese dell'universo e il clima freddo e asettico delle stesse fungono da centro d'interesse per il black contemporaneo, divenendo una fonte quasi inesauribile di ispirazione, specialmente a beneficio delle entità emergenti: in tale contesto si inserisce il solo project a carattere cosmico Druon Antigon, parto della fervida mente del polistrumentista Lennart Janssen. Nelle pieghe di "Desontstijging", il giovane mastermind mesce, senza soluzione di continuità, second wave, ambient e glitch, e, malgrado l'autore sigilli il platter di debutto tra i frattali di un wormhole lontano dagli inizi stilistici del metallo nero quanto le stelle dalla Terra, non ne priva lo scheletro della spina dorsale darkthroniana, anche durante i passaggi meno canonici. Il pensiero e i confronti corrono subito a Darkspace e Mare Cognitum, sublimi e minacciosi aedi delle tenebre galattiche; la one man band olandese si ritaglia comunque uno spazio autonomo e originale, nonostante i debiti compositivi inevitabilmente contratti con realtà già affermate. La nullità dell'uomo al cospetto dell'infinito.

Tracce consigliate: "Zinloos", "Herrijzenis"

coverengulfedEngulfed - Vengeance Of The Fallen (Me Saco Un Ojo)

Sorge un sole tetro, il caldo di mezzogiorno scompare, flutti di lava infetta fuoriescono dalle caverne sottostanti, migliaia di cadaveri marciano animati da un orrendo sortilegio; e mentre dalle torri del cielo di Babilonia precipitano angeli, che, cadendo verso il basso, si trasformano in demoni, le dita dei piedi dei morti viventi esplodono, le loro ossa, sporgenti al pari di coltelli affilati, diventano tutt'uno col suolo. Un terrificante fondale veterotestamentario evocato con possente forza visionaria dal death degli Engulfed; il nuovo EP "Vengeance Of The Fallen", infatti, fa leva su un intingolo allo stesso tempo crudo e suggestivo, che affonda le proprie radici nei Dead Congregation di "Promulgation Of The Fall", negli Incantation post anni '90 e nei primi Morbid Angel. I turchi, capitananti dall'esperto e impegnatissimo Mustafa Gürcalioğlu (chitarrista di Decaying Purity, Hyperdionta, Diabolizer, ed ex ascia dei Burial Invocation) non perdono mai il senso di una scrittura equilibrata e coesa, incastonando melodie e variazioni di sapore epico/anatolico all'interno di un lotto concentrato ed essenziale, superiore per calibro allo scolastico esordio "Engulfed In Obscurity" (2017). Un piccola release dai grandi risultati.

Tracce consigliate: "Summonig The Black Death", "Cycle Of Black Altar"

coverhornaHorna - Kuoleman Kirjo (World Terror Committee Productions)

Cascate di accordi malinconici che pendono brillanti su rami intricati di cimbali, vocalizzi striduli e caotici, riff feroci deputati a sbatterci nell'oblio: gli Horna, depositari per antonomasia del Verbo oscuro finlandese, tornano, poscia un lustro d'assenza, più agguerriti, accattivanti e poetici che mai con una decima fatica da leccarsi i baffi. "Kuoleman Kirjo" raffigura un viaggio di torbido sapore occulto, un chiodo di disprezzo fissato saldamente nel cuore di una schiacciante armonia, un incantesimo perfido e sinuoso, una barbaro assalto di proporzioni ineguagliabili, un macigno di sacra narcosi demoniaca. Shatraug, artista prolifico e talentuoso, una volta membro dei Behexen e ora factotum di Finnentum, Mortualia, Necroslut, Sargeist e Vordr, spinge nel baratro infernale la sua creatura principale e di maggior longevità attraverso un tour de force mistico e maledetto che sembra avvolgersi di malvagità a ogni girone visitato; un running time forse eccessivo e una produzione un filo compressa non pregiudicano una rentrée di alto livello. Purezza satanica.

Tracce consigliate: "Saatanan Viha", "Elegia", "Elävänä, Kuolleena", "Pyhä Kuolema"

coverhyrgalHyrgal - Fin De Règne (Les Acteurs De L'Ombre Productions)

Gli Hyrgal provengono dalle regioni meridionali della Francia, e non rappresentano certo degli ingenui tirocinanti, visto che gli amanti del mondo extreme transalpino li avranno sicuramente apprezzati nel debut album del 2017 "Serpentine", uscito a seguito di un unico split con i Kairn pubblicato nel remoto 2010. Il fondatore e capo creativo della formazione, Clement Flandrois, è parimenti noto quale leader dei megalitici Svart Crown, ensemble nero dalle tinte meticcie giunto quest'anno, grazie a "Wolves Among The Ashes", al quinto lavoro in studio. Il black atmosferico dalle parziali virate aggressive e dall'afflato doom che si evince dalle plissettature di "Fin De Règne", oltre a distinguere lo stile dell'act figlio da quello del combo madre, appare fine ed elastico, influenzato da AlcestMgła e 1349 come da Deluge e Regarde Les Hommes Tomber. Non manca qualche singolo passaggio a vuoto, i toni a tratti trasudano una gonfia drammaticità da feuilleton, ma in generale il trio di Bordeaux riesce nell'impresa di realizzare un disco sfaccettato e credibile. Duttili.

Tracce consigliate: "Malthusien", "Sépulcre", "Glyphe De Sang"

coversarvekasSarvekas - Of Atavistic Fury & Visions (Soulseller Records)

Considerata la relativamente bassa densità di popolazione, la Finlandia possiede un numero di gruppi metal da capogiro; un record unico a livello internazionale, condiviso con l'Islanda e parte della Scandinavia. Non costituisce poi un segreto che la scena estrema del paese dei mille laghi continui a progredire, quantitativamente e qualitativamente: la conferma arriva dai Sarvekas, alla prima assoluta con il mini "Of Atavistic Fury & Visions". I musicisti coinvolti, J.L. e A.A., non si allontanano molto, nella costruzione del sound, dagli elementi tipici del BM tradizionale, rivolgendo un occhio ai Dissection per le linee eufoniche e l'altro ai Watain quando il ritmo, guidato da una batteria costantemente in up-tempo, frena e ammicca all'orecchiabile; complessivamente il duo non inventa la ruota, eppure la padronanza tecnico/esecutiva dimostrata e un songwriting razionale fungono da solide basi ai fini di una possibile esplosione futura. Glaciali.

Tracce consigliate: "Dark Spiritual Devotion", "Surtr's Breath"



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