Stardust - Highway To Heartbreak
Nel loro album di debutto, i magiari donano nuova luce ad un passato musicale intramontabile
Articolo a cura di
Ludovica Iorio - Pubblicata in data: 15/10/20
Dopo un interessante EP autoprodotto che ha avuto risonanza anche al di fuori dal Paese d'origine, la band
AOR/Melodic Rock ungherese
Stardust, composta da Adam Stewart (voce), Ben Martin (basso), Dave Legrand (tastiere), Facey (chitarra) e Tim Keeley (batteria), pubblica via Frontiers
il suo debut album,
"Highway to Heartbreak". Come riportato dal cantante stesso, la label italiana era quella che meglio si confaceva al proprio stile musicale e la ben nota accoglienza di quest'ultima non ha tardato ad arrivare: nei passaggi fondamentali di stesura e produzione, infatti, i nostri sono stati affiancati da due pezzi grossi come Mark Spiro (Bad English,
House of Lords, Giant) ed il leggendario chitarrista svedese Tommy Denander, i quali hanno contribuito a confezionare un primo full length impeccabile sotto diversi punti di vista.
L'ispirazione agli elementi caratterizzanti i grandi gruppi hard rock anni '80 come
Def Leppard,
Journey o
Skid Row è evidente nella proposta musicale, ma senza quest'ultima si riduca ad un
revival; al contrario, gli ungheresi rispolverano questi aspetti intramontabili e li rivestono di un'aura moderna ed elegante. La loro forza è il perfetto equilibrio di armonie vocali e tastiere sognanti alternate ad una solida sezione ritmica e chitarre graffianti, un'alcova in cui trovano posto testi di natura prevalentemente sentimentale. Tra i pezzi più caratterizzanti del lavoro ricordiamo la trascinante opener "Runaway", l'accattivante singolo "2nd Hand Love", il sognante ritornello in "Bullet To My Heart" e la struggente ballad mid-tempo "Can't Stop Lovin' You".
Un disco ad hoc per chi ha nostalgia del passato, ma ha comunque voglia di nuovi ascolti: se siete tra questi, l'autostrada verso paesaggi sonori dalle note agrodolci indicata dagli Stardust è quella giusta da percorrere.