Turbulence - Frontal
Al secondo capitolo in studio, la band libanese va a segno con un prog metal solido e ispirato agli anni '90


Articolo a cura di Mattia Schiavone - Pubblicata in data: 15/03/21

A sei anni dall'esordio "Disequilibrium", i Turbulence tornano con il nuovo album "Frontal". Pur provenendo da un panorama non troppo avvezzo a suoni tipicamente prog metal, la band libanese è riuscita a farsi notare grazie al talento dei propri musicisti, che riescono a svolgere un buon lavoro anche in questo secondo capitolo della propria discografia. Sebbene l'approccio sia quello più classico, è innegabile che i cinque ci sappiano fare: partendo infatti dalle influenze di mostri sacri del genere (Dream Theater in primis), i Turbulence riescono a dare vita ad un lotto di tracce esaltanti, elaborando le proprie idee, senza ridursi ad una banale copia delle sopracitate band. Dopo un'opener riassuntiva del proprio stile, tra le tastiere aliene del singolo "Madness Unforseen" e la quiete dell'intermezzo "Dreamless", la band calibra aggressività, melodia, cambi di tempo e tutti i punti fermi del prog metal anni '90 con buonissimi risultati, risultando forse leggermente prolissa solo in alcuni frangenti, come nella corposa "Crowbar Case".

 

Con "Frontal" i Turbulence mettono la firma su un lavoro solido e curato, sia dal punto di vista degli arrangiamenti che da quello della produzione. Se masticate già da tempo il linguaggio prog metal portato in auge negli anni '90 dai Dream Theater, non temete: "Frontal" non vi deluderà.

 




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