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Bitter Branches – Your Neighbours Are Failures

“Your Neighbours Are Failures” è il titolo del nuovo album dei Bitter Branches, nonché primo LP della band. Il gruppo di Philadelphia, i cui membri si autodefiniscono “veterani della scena hardcore anni ‘90”, è riuscito a produrre un disco dai suoni nostalgici, riconducibili sia all’hardcore che all’ondata post-hardcore da esso scaturita, ma dal groove moderno e travolgente. L’immaginario caustico e violento dell’opera non sfigura affatto in una modernità che spesso sembra voler ignorare l’esistenza di emozioni negative e pone l’esasperazione della vita quotidiana al centro del suo messaggio.

Il gruppo è composto, come già accennato, da musicisti di esperienza, capaci tuttavia di fornire alla propria musica un impeto giovanile. La formazione vede Matt Ryan e Chris Sommerville alle chitarre, Dan Yemin al basso, Jeff Tirabassi alla batteria e Tim Singer alla voce. Quest’ultimo è senz’altro la punta di diamante della band di Philadelphia, in grado di fornire ai testi tetri una patina di aggressività e disperazione espresse spesso attraverso perentorie recitazioni o grida strazianti. Le chitarre acide e il basso cupo completano l’atmosfera accompagnati dai ritmi trascinanti della batteria di Tirabassi, creando un’ideale gabbia sonora dentro la quale Singer si agita e si affligge, rendendoci partecipi della sua sofferenza.

Il disco, ispirato all’hardcore anche nella breve durata (39 minuti circa), è un’esperienza di violenze multiformi, costellato di grandi pezzi come l’opener “Along Came A Bastard”, caratterizzato da chitarre serrate e una sezione ritmica quasi minacciosa o “Have You Tried Jogging?”, sospesa tra una magistrale interpretazione canora – in cui Singer ricorda quasi Henry Rollins – e un basso profondo e cadenzato come nei migliori Rage Against the Machine. Caratteristica, quest’ultima, condivisa con il pezzo di chiusura dell’album “Show me Yours”. Degne di nota anche la cupa “Chewing On Vitamins”, in cui le chitarre sembrano prese in prestito da un disco degli Slint, l’inquietante “Solo Trip” e “Monsters Among Us”, con un ritmo meno serrato rispetto al resto del disco che permette di apprezzare la voce suggestiva e l’atmosfera angosciante.

In un’opera di piacevole equilibrio, i Bitter Branches riescono a resuscitare i suoni duri dell’hardcore punk, accompagnandoli ad eleganti accenni post-punk e brutali sezioni al limite del thrash metal, riportando alla luce del sole un’insofferenza per una società cieca e sorda, popolata da “vicini” insopportabili. Il gruppo della Pennsylvania crea musica che ospita vecchie questioni irrisolte in un mondo che sembra volersi voltare dall’altra parte, dando vita ad un album dal sapore passato ma attraversato da un’esaltante vena di modernità: la modernità del fastidio, dell’odio per il prossimo e dello strazio di una vita terribilmente banale.

Tracklist

01. Along Came A Bastard
02. Circus
03. The Man Who Never Cries
04. Plastic Tongues
05. Have You Tried Jogging?
06. Chewing On Vitamins
07. Sorry You Are Not A Winner
08. Solo Trip
09. Monsters Among Us
10. Show Me Yours

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