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Bloc Party – Alpha Games

“Alpha Games” è il sesto album studio del gruppo londinese Bloc Party, il secondo dopo la rifondazione avvenuta nel 2015 seguita allo scioglimento della band di due anni prima. Il disco, in cui è evidente la contaminazione di una scena musicale florida come quella della capitale inglese, è caratterizzato da un approccio sospeso fra post-punk e post-rock, strizzando l’occhio al britpop tipico delle zone, ma anche a sonorità più avanguardistiche.

La band è composta dal frontman, cantante e chitarrista Kele Okereke – forte accento cockney e una voce molto simile ad un’eccellenza locale, Damon Albarn – e da Russel Lissack alla chitarra e sintetizzatori, componenti della formazione originale. A loro si aggiungono, in seguito alla rifondazione già accennata, Justin Harris al basso e Louise Bartle alla batteria. Il disco è distribuito da BMG/Infectious e prodotto da Nicholas Launay, grosso nome dell’ambiente post-punk che ha lavorato, tra i tanti, con Nick Cave, Arcade Fire e Public Image Ltd.

L’album si presenta quasi spaccato in due metà, nella prima, più movimentata e cadenzata, si distinguono soprattutto il pezzo di apertura “Day Drinker”, il singolo “Traps” – impreziosito da un minaccioso riff di basso e chitarra che sfocia in acuti refrains di voci e tastiere – e la peculiare “Callum is a Snake”, sospesa fra un approccio vocale quasi Grimes e ritornelli di chitarre pop-punk. Degna di nota anche “The Girls Are Fighting”, che si presenta alle orecchie come quella che potrebbe essere una immaginaria collaborazione fra Blur e Depeche Mode.

La seconda parte del disco è caratterizzata da ritmi allargati e una massiccia presenza di sintetizzatori, cambiando l’umore generale del disco e trascinandoci in una dimensione più eterea e meno battagliera. Particolarmente apprezzabili sono “By Any Means Necessary”, con una sezione ritmica coinvolgente e chitarre squillanti, “In Situ”, scandita da un basso trascinante e un ritornello quasi ballabile, e il pezzo di chiusura “The Peace Offering”, una sognante ballata non cantata ma enfaticamente recitata, che ci trascina a largo in un dolce mare fino ad incontrare imponenti scogli di spigolosi sintetizzatori.

“Alpha Games” si fa riconoscere soprattutto come album figlio del proprio tempo, con vizi e virtù della moderna industria musicale. La divisione in due metà distinte smorza forse l’entusiasmo movimentato della prima parte ma senza perdere la qualità e la capacità di catturare. Con questo disco i Bloc Party si ripresentano alla contemporaneità con un approccio peculiare alla musica moderna, accettando la sfida di cercare di capire cosa significhi fare rock nel 2022. Questo album fornisce una possibile risposta, presentando una buona variegatura di compromessi, citazioni e sperimentazioni, il tutto in una cornice fortemente influenzata dalla musica britannica presente e passata, di cui il gruppo può senz’altro essere considerato una riuscita eredità.

Tracklist

o1. Day Drinker
02. Traps
03. You Should Know the Truth
04. Callum Is a Snake
05. Rough Justice
06. The Girls Are Fighting
07. Of Things Yet to Come
08. Sex Magik
09. By Any Means Necessary
10. In Situ
11. If We Get Caught
12. The Peace Offering

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