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Brian Eno – FOREVERANDEVERNOMORE

FOREVERANDEVERNOMORE” è il nuovo album studio di Brian Eno, il ventottesimo da solista per il poliedrico musicista inglese. A cinque anni dall’ultimo lavoro, Eno torna con un disco fortemente incentrato sull’emergenza climatica, tema particolarmente importante in questi giorni, evidenziando in alcune interviste come, a dispetto dell’argomento trattato, la sua opera non sia un album di propaganda, ma una trasposizione sonora dei suoi sentimenti rispetto all’odierna situazione sociale.

Il disco, il primo che presenti Brian Eno in qualità di cantante dal 2005, vede la collaborazione di Darla Eno, figlia del musicista e voce secondaria in alcune delle tracce. Per il resto, l’album è dominato dai sintetizzatori, cui il musicista riesce a far produrre suoni distanti ed eterei, creando nuove atmosfere stranianti che definiscono il bordone sul quale si istallano i testi cantilenanti e criptici dell’inglese, generando ideali paesaggi sospesi fra la terra e lo spazio.

Il lavoro si apre con “Who Gives a Thought”, un’omelia lenta e fredda che sembra quasi avvenire nello spazio siderale, impreziosita da rumori estranei e misteriosi frutto delle ricerche sonore di Brian Eno. La successiva “We Let It In”, uno dei due singoli promozionali usciti in anteprima, assume toni più intimi e vicini, complice la splendida voce di Darla Eno, che compare in questa traccia per la prima volta e tornerà nel corso dell’album. Il disco continua a trascinare l’ascoltatore tra panorami sconosciuti e rumori inquietanti, come quello della voce del musicista inglese nel pezzo “Garden of Stars”, o gli algidi sintetizzatori di “There Were Bells”, il secondo singolo estratto dall’opera, che coprono lentamente il cinguettio di uccelli appena percettibile all’inizio del brano. La bella voce di Darla trova di nuovo spazio nella seconda parte del disco, modificata tanto da sembrare il canto di una sirena in “I’m Hardly Me” o al naturale, con tono profondo e funerario, nella canzone “These Small Noises”. A chiudere il disco troviamo “Making Gardens Out of Silence”, un traccia di oltre 8 minuti che chiude con una nota di sogno un disco coinvolgente e toccante.

In “FOREVERANDEVERNOMORE” sembra trasparire, nelle scelte sonore ed estetiche di Brian Eno, il tono di un epitaffio, un addio quasi arreso ad una realtà alienante e spesso incomprensibile, a volte spaventosa e confusa. Il musicista, tuttavia, lascia aperta la porta alla speranza, chiarendo come questo non voglia essere un disco moralista o predicatorio – quanto, semmai, una finestra sulle sue emozioni rispetto al mondo – e dichiarando: “sono sempre più convinto che la nostra unica speranza di salvare il pianeta sia di cominciare ad avere sentimenti diversi rispetto ad esso: in particolare, se ci lasciamo rincantare dalla meravigliosa improbabilità della vita. […] Dobbiamo innamorarci di nuovo, ma stavolta della natura, della civiltà e delle nostre speranze per il futuro.”

Tracklist

01. Who Gives a Thought
02. We Let It In
03. Icarus or Blériot
04. Garden of Stars
05. Inclusion
06. There Were Bells
07. Sherry
08. I’m Hardly Me
09. These Small Noises
10. Making Gardens Out of Silence

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