L’ultima volta che Bruce Springsteen, con la E Street Band, si è esibito al Circo Massimo a Roma, era il lontano 2016 per la terza e ultima tappa del tour celebrativo di “The River”. La scorsa domenica 21 maggio, la Capitale ha rivisto il Boss di nuovo protagonista con uno spettacolo della durata di tre ore, dove erano presenti 60.000 persone. Ad aprire le danze sono i The White Buffalo, progetto del cantautore statunitense Jake Smith, seguito dalla performance del cantante britannico Sam Fender (che aveva precedentemente aperto il concerto del Boss anche a Ferrara).

Sono quasi le 19.30, quando Springsteen, con la sua band, sale sul palco e saluta il pubblico romano, iniziando subito il suo show con la canzone “My love will not let you down”, che viene accolta con entusiasmo da tutti. Dopo “Not surrender”,”Ghost”, “Prove it all night”, è il momento di “Letter to you” che viene accompagnata sullo schermo dai sottotitoli in italiano, in modo che il suo profondo significato venga compreso da tutto il pubblico: “In my letter to you, i took all my fears and doubts. In my letter to you, all the hard things i found out. In my letter to you, all that I’ve found true and i sent it in my letter to you /Nella mia lettera per te, ho messo tutte le mie paure e dubbi. Nella mia lettera per te, tutte le cose difficili che ho scoperto. Nella mia lettera per te, tutto quello che ho trovato vero e l’ho inviato nella mia lettera per te”.

L’unico monologo della serata, invece, avviene quando il Boss introduce il commovente brano “Last man standing”, sulla quale il cantante ricorda i suoi esordi musicali, con il suo primo gruppo, The Castiles, insieme al suo amico George. Cinquant’anni dopo, quest’ultimo è sul letto di morte e Bruce va a dirgli addio tenendogli la mano ed è in quel momento che capisce di essere l’unico membro superstite della sua prima band: “Io la sento arrivare, la morte, come un uomo che sta in piedi su un binario buio, vede le luci sempre più vicine e sa che sta per essere investito da un treno in corsa. Più quel treno si avvicina, più tutto è chiaro. Sono le passioni che inseguiamo da bambini e che non sappiamo dove ci condurranno, la cosa più importante di tutte. In quel momento, quando siamo giovani, ci sono solo i ‘buongiorno’ e ‘ci vediamo domani’, mentre adesso ci sono solo ‘ieri’ e gli ‘addii’. Vivete adesso e siate più buoni con voi stessi e con le persone che amate”.

Durante la prima parte del concerto riecheggia la tematica della vita e della morte, mentre la seconda parte introduce le “greatest hits” con l’iconica “Backstreets”, seguita da “Because the night”. La vera svolta, quella stordisce, parte con una sofferta versione di “Wrecking ball” cui seguono “The rising”, che fu scritta per non dimenticare l’11 settembre, “Badlands” e “Thunder road” nella quale il pubblico diventa un’unica voce. Il duo “Born in the USA” e “Born to run” stracarica gli spettatori, finendo poi per farli ballare con “Glory days” e “Dancing in the dark”. Il brano “10th Freeze-out”, oltre a presentare ogni componente della band, è un omaggio al sassofonista scomparso Clarence Clemons e al tastierista Danny Federici. Il concerto si chiude con la performance acustica di “I’ll see you in my dreams”, dedicata al compianto discografico australiano Michael Gudinski.

Bruce Springsteen si riconferma uno dei più grandi performer del panorama del rock. Ancora una volta il Boss è riuscito a tenere un concerto di tre ore senza fermarsi mai, ma continuando a cantare con energia e grinta. Inoltre, la vastità del suo repertorio musicale consente di cantare brani di ogni epoca, mettendo insieme quello che a lui piace recuperare dalla valigia dei ricordi e quello che il pubblico vuole sentire, dando spazio a tutti.

Setlist

My love will not let you down
Death to my hometown
No surrender
Ghosts
Prove it all night
Darkness on the edge of the town
Letter to you
The promised land
Out in the street
Kitty’s back
Nightshift
Mary’s place
The E Street shuffle
Last man standing
Backstreets
Because the night
She’s the one
Wrecking ball
The rising
Badlands
Thunder road
Born in the USA
Born to run
Bobby Jean
Glory days
Dancing in the dark
Tenth Avenue freeze-out
I’ll see you in my dreams

Di seguito trovate la photogallery del concerto di Ferrara:

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