Nella carriera di una band, così come nella vita di ognuno di noi, esistono dei momenti che più di altri possono segnare il proprio percorso, sia artistico, che personale ed emotivo. Vere e proprie sliding doors che indirizzano verso una strada forse già prestabilita, e che può sconvolgere l’intera esistenza, nel bene o nel male, travolgendo tutto, e lasciando ben poche certezze o passaggi definiti.

Settembre 2002, esattamente vent’anni fa, la giovane band milanese Lacuna Coil lanciava sul mercato “Comalies”, il terzo album in studio, dopo essersi fatti conoscere prima con “In a Reverie” del 1999, e due anni dopo con il valido “Unleashed Memories”. Da allora la loro carriera ha avuto una svolta, ponendo le basi per quello che i Lacuna Coil sono diventati oggi.  A presentazione di questa ricorrenza, Andrea Ferro, voce maschile del gruppo, ha semplicemente detto che con “Comalies”, è stata la prima volta in cui i Lacuna Coil hanno cominciato a suonare come nessun altro. A distanza di anni un’affermazione così risulta ancora più veritiera. Poiché è con quell’album che il sound della band si è definitivamente strutturato, è maturato e ha preso una direzione unica di stampo internazionale, un sound amalgamato in una direzione assolutamente precisa, sfruttando si l’impronta dello stile gotico e malinconico dei primi lavori, ma integrando nel tessuto compositivo  suoni più heavy, ritmici e moderni, prendendo spunto da molto materiale made in USA, che grazie al mix vocale di Cristina Scabbia ed Andrea, da sempre focus e punto di forza del gruppo, ha creato un’ impronta personale musicale unica e riconoscibile.

Tutto questo ha in poco tempo spalancato alla band un successo internazionale al tempo davvero impensabile per una heavy metal band italiana. Soprattutto negli States, dove tra tour sempre più importanti, presenze in prestigiosi festival assieme ai numeri uno del metal mondiale, passaggi in radio ed interviste, i Lacuna Coil si sono creati un nome ed un seguito notevole ed invidiabile. Quello che sicuramente traspare ancora oggi a distanza di vent’anni negli occhi dei ragazzi, dopo una carriera di soddisfazione e successi, è quello spirito di chi si vuole mettere sempre in gioco per proporre sempre qualcosa di nuovo ai propri fan, con la stessa voglia e lo stesso entusiasmo di allora, quando la loro storia era ancora da scrivere, e buona parte della strada ancora da percorrere. 

Il nuovo album – COMALIES XX

A testimonianza di quanto detto, per celebrare il ventennale di un album così importante nella loro carriera,  i Lacuna Coil hanno optato per una scelta affascinante quanto rischiosa. Donare un nuovo vestito a “Comalies”, un vestito griffato 2022, che porta tra le trame del suo tessuto tutta l’esperienza, le evoluzioni, le innovazioni musicali affrontate in questi anni di carriera, rendendo inoltre partecipi Diego e Richard, che rimangono per così dire i “nuovi” membri e che hanno potuto anch’essi contribuire nel dare la loro impronta in questo “Comalies XX“.

Come suonerebbe oggi “Comalies”? La risposta è in questo nuovo “vecchio” album che riscrive musicalmente ogni brano, domando ad esso una luce nuova, diversa, moderna. Altre band in qualche occasione hanno optato per una scelta simile, e sappiamo che i risultati non sono sempre stati degni di nota. Ma tutto quanto vissuto fino ad oggi, doveva in qualche modo trasparire, risaltare, essere parte viva e pulsante di quella che è stata la loro storia e soprattutto quel glorioso punto di svolta. Ed ecco perciò che viene alla luce “Comalies XX”. L’approccio per un album del genere, non può che essere almeno un minimo condizionato da quello che “Comalies” ha rappresentato e rappresenta tutt’ora per i fan del gruppo, alcuni forse titubanti nel vedere toccare o modificare un lavoro già perfetto così. Ma contestualizzare quest’album al giorno d’oggi è sicuramente affascinante quanto rischioso, e un approccio open minded è fondamentale per apprezzare gli sforzi compositivi e quella certosina ricerca di svariati dettagli diversi o leggermente modificati, ma comunque simili e soprattutto aderenti all’originale.

Tra i brani meglio riusciti, possiamo citare su tutti “Daylight Dancer”, dove Ferro è ancora più cupo ed aggressivo, mentre Scabbia gioca sapientemente con le linee vocali, ricostruendo i chorus con un taglio più moderno ma al tempo stesso malinconico. Stessa sensazione che si avverte per “Unspoken”, che nel ritornello risulta trasformata ma mantiene alla perfezione la sua anima.  “Self Deception”, pur confermando l’ossatura originale, arriva dritta al cuore, sprizzando melodia, aggressività e modernità. “Tight Rope”, non a caso scelto come singolo, è forse il brano che meglio rappresenta il focus finale di questo progetto, donando nuova vita ad una canzone già spettacolare e validissima, grazie ad una nuova versione riadattata, intensa, aggressiva e che conquista al primo ascolto. Contemporaneamente passato e futuro uniti in quest’unico brano, con i nuovi vocalizzi di Cristina incastonati alla perfezione nel tessuto di un brano che rimane senza difetti.  Anche “The Prophet Said” subisce una metamorfosi notevole, risultando quasi una canzone totalmente differente, con il solo richiamo alle originali linee vocali. Meno modificate, ma altrettanto modernizzate risultano “The Ghost  Woman and The Hunter”, che mantiene sempre il suo classico fascino, e l’iniziale “Swamped”, più aggressiva e cupa grazie al graffiante growl di Andrea.

Discorso simile in parte anche per il più famoso brano del lotto, quella “Heaven’s a Lie” che è diventata senza volerlo la canzone che più rappresenta i Lacuna Coil. In questo caso piccole variazioni vocali, base ritmica più incisiva, un growl marcato non destrutturano completamente il brano, ma lo illuminano con una nuova luce. I riff granitici di Diego arricchiscono di potenza i chorus di “Humane”, che mantiene comunque la sensazione malinconica della versione originale. E se forse “Entwined” cede parte della sua dolcezza e delicatezza in questa nuova veste, “Angel’s Punishment” rimane decisamente unica ed interessante come lo fu nel lontano 2002, quando fu indicata come una delle possibili strade per il futuro sound della band. La bellissima title track, in un mix di dolcezza ed aggressività chiude un disco che è ben più di una semplice rivisitazione. Ascoltato con la dovuta attenzione e senza pregiudizi ci si accorgerà dell’immenso lavoro fatto dai Lacuna Coil, che rende questa uscita non una semplice celebrazione, ma paradossalmente un “nuovo” album vero e proprio, dove le esperienze e la crescita musicale e personale di questi vent’anni, si sono uniti ad un percorso musicale unico nato vent’anni fa. Certo impossibile non fare paragoni tra le canzoni di ieri e di oggi, e probabilmente ognuno in cuor suo avrà la propria opinione e il proprio giudizio su ogni singolo brano, ma la qualità di questo lavoro, e ciò che va a rappresentare, rimarrà innegabile.

Comalive, 15-10-22, Fabrique (Milano)

E quale occasione migliore per festeggiare adeguatamente un compleanno così importante, che un live a casa propria? Sabato 15 ottobre, i Lacuna Coil presentano “Comalive 2022 – Celebrating 20 Years Of Comalies”. Il Fabrique di Milano si riempie di fan del gruppo, provenienti letteralmente da tutto il mondo, e fin dalle prime ore del mattino, pazienti aspettano in fila il momento dell’apertura dei cancelli, per un concerto che si preannuncia davvero speciale. Moltissimi fan dal Sud America, ma anche dagli Stati Uniti, Germania, Francia, Inghilterra sono pronti a supportare la band in questo vero e proprio evento. Nessun gruppo di supporto, ma solo la band milanese che alle 20.30 precise sale sul palco con alle spalle il nuovo logo dell’ultimo disco, con una scenografia minimale che lascerà il posto alla musica, all’energia e alle emozioni. Tutta in tuta bianca nel nuovo e più recente outfit, la band parte forte con la granitica “Blood, Tears, Dust” ed il pubblico è già in visibilio, grazie anche al successivo brano “Reckless”.

La scaletta, come si sapeva, prevede l’esecuzione di tutto “Comalies” in versione XX, e quindi ecco una combo decisamente emozionante con “Swamped” e “Self Deception” . I nuovi “brani” sono però sparsi all’interno della setlist, e danno la sensazione, contrastante ma bellissima, di ascoltare canzoni nuove, ma allo stesso tempo di risentire i successi tanto amati di un tempo. I ragazzi mettono il cuore in ogni nota, energia che traspare tra il growl graffiante di Andrea e la potente voce di Cristina. Tra tutte sicuramente una menzione per la sempre amatissima “Heaven’s a Lie”, vero e proprio inno della band, la decisa “Angel’s Punishment” o la title track “Comalies”. Senza poi dimenticare un pubblico letteralmente attratto dalle nuove versioni di “Unspoken” o “Daylight Dancer”, oltre che da “The Prophet Said”, qui suonata per la prima volta in assoluto live.

Il nuovo sound ha la capacità di conquistare tutti i presenti, un pubblico davvero partecipe, nelle movenze e nel cantato, accompagnando ogni strofa ed ogni ritornello. Tra ringraziamenti a tutti i presenti per il supporto in tutti questi anni, sottolineando la presenza di amici, fan affezionati, e persone da ogni parte del mondo, non mancano i simpatici siparietti soprattutto con capitan Maki, tanto preciso e potente al basso, quanto divertente e goliardico tra una song e l’altra. Un momento davvero unico ed emozionante si ha quando la cantante chiede a tutti i presenti di abbassarsi, e scende dal palco per posizionarsi al centro del parterre, tra la folla incredula e felicissima, per una versione  emozionante di “The Ghost Woman and The Hunter”. Cristina tra la sua gente, che regala ma allo stesso modo riceve un’energia unica, condivisa e splendida. Tra foto, saluti, video ma anche silenzio e contemplazione, davvero un momento bellissimo che è ciliegina sulla torta di un concerto speciale. Anche questo testimonia la grande empatia tra i Lacuna Coil ed il loro pubblico, sempre nella consapevolezza che il supporto dei fan, è la benzina che ha alimentato ed alimenta il sogno di ragazzi che hanno fatto nascere e crescere un progetto musicale divenuto sempre più importante. “Senza di voi non potremmo essere qui” non è per niente una frase banale e scontata.

Il live è giustamente più lungo del solito, e c’è spazio durante la serata per alcuni grandi classici come “Our Truth” e “Trip The Darkness”, e grandi brani più recenti, da “Delirium”, passando per “My Demons”, fino all’epica e sinfonica “Veneficium” e alla fantastica “Sword Of Anger”.  Dopo una pausa che da tempo ai cinque di rifiatare per un attimo, e di cambiarsi d’abito, ripresentandosi con un outfit in tunica nera, “Aeon” nella nuova versione va ad introdurre ormai le canzoni che tutti stanno aspettando, dopo una scaletta così corposa. Ecco dunque arrivare “Tight Rope”, che lascia di stucco tutti i presenti per potenza e melodia perfettamente amalgamate. A seguire non può mancare un altro classico della band, “Enjoy The Silence”, con il pubblico ovviamente coinvolto nei cori, così energico e rumoroso, tanto da lasciare stupiti gli stessi Lacuna Coil sul palco. Lo show si chiude con una canzone che è diventato un inno nel corso degli anni dopo i vari concerti, un invito a non mollare mai, ad essere sempre se stessi e a proseguire con coraggio per la propria strada, proprio come hanno fatto i Lacuna Coil: parte decisa “Nothing Stands in Our Way” che chiude nella maniera più degna un live intenso ed emozionante.

Abbracci, sorrisi, felicità, uno scambio di energia tra la band e il pubblico che è stato tangibile e reale, lasciando un senso di completezza a chi era tra il pubblico, e probabilmente tanti brividi a Maki, Andrea, Cristina, Diego e Richard, che nonostante i tantissimi live sulle spalle, difficilmente si scorderanno di questa magica serata. 

Setlist

Blood, Tears, Dust
Reckless
Swamped XX
Self Deception XX
Apocalypse
Layers Of Time
Entwined XX
Unspoken XX
Trip The Darkness
Sword Of Anger
The Ghost Woman and The Hunter XX
Humane XX
Daylight Dancer XX
Heaven’s a Lie XX
Angel’s Punishment XX
Our Truth
Now or Never
My Demons
The Prophet Said XX
Delirium
Comalies XX
Aeon XX
Tight Rope XX
Enjoy The Silence
Nothing Stands in Our Way

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