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I rituali dei Ghost sono diventati ormai una consuetudine nel nostro Paese. In ogni tour, la band non dimentica mai i suoi “children” italiani e non ha torto a farlo, perché quello che si è svolto l’altra sera all’Ippodromo di San Siro è un rituale che rimarrà certamente negli annali. Il buon Papa Emeritus IV e i suoi Nameless Ghouls hanno messo in piedi uno show da manuale, degno della fama che i Ghost si stanno inesorabilmente costruendo, ovvero quella di essere una delle migliori rock band live in circolazione.
Ma andiamo con ordine: lo spettacolo comincia con gli ottimi Lucifer, band capitanata dalla frontwoman Johanna Sadonis che ha letteralmente incantato il pubblico con il loro heavy metal dal sapore anni ’70. Segue l’atteso show dei nostrani Death SS, che hanno bisogno di pochissime presentazioni; tra croci rovesciate, sinistri rituali e splendide ragazze, Steve Sylvester e i suoi tengono in pugno l’arena sempre più gremita snocciolando i loro brani più classici, acclamati dal pubblico all’unisono.
Cala la sera e un telo bianco nasconde il cambio palco, manca poco all’arrivo dei Ghost, che si manifestano puntualissimi alle 21:30, preceduti di classici canti gregoriani e dalla strumentale “Imperium”. Le prime note di “Kaisarion” infiammano il pubblico dell’Ippodromo ed è solo l’inizio di un rituale a dir poco perfetto: si susseguono “Rats” e una magistrale “Faith”, Papa Emeritus IV incanta il suo pubblico con la solita, diabolica maestria, accompagnato egregiamente dai suoi fidati Nameless Ghouls. Non c’è un attimo di respiro tra hits più e meno recenti, da “Hunter’s Moon” a una ispiratissima ed oscura “Cirice” fino ad arrivare all’ultimo singolo tratto dall’EP di cover “Phantomime”, la cover dei Genesis ”Jesus He Knows Me”. È un brano che calza a pennello nell’iconografia dei Ghost e che è evidentemente già amatissimo dai loro fedeli che cantano in coro senza risparmiare nemmeno un briciolo di energia.

Papa Emeritus osserva visibilmente soddisfatto il suo popolo milanese e mostra più volte, con rodati siparietti, il proprio apprezzamento: i fedeli italiani sono in continuo aumento e mentre Emeritus li benedice con una dorata incensiera, durante ”Ritual”, la sua contentezza è palese. I pezzi dell’ultimo album “Impera” brillano per efficacia anche vicino ai classici dei lavori precedenti, ormai le setlist dei Ghost sono un blend impeccabile di nuove e vecchie glorie, come dimostra la doppietta “Year Zero” / “Watcher In The Sky”. Tra le strumentali, che non mancano mai, spicca la sempre piacevole “Miasma”, durante la quale appare, come da tradizione, Papa Nihil per il suo scatenato assolo di sax, sempre uno dei momenti più divertenti dello show. Ed in suo onore, visto che, da epopea dei Ghost è una canzone scritta da lui, viene eseguita “Mary On A Cross”. Il successo avuto anche su social più commerciali come TikTok è più che evidente: ogni singolo spettatore canta a piena voce il brano ed è davvero difficile stare fermi. Sull’onda dell’entusiasmo arriva anche “Mummy Dust” per una conclusione esplosiva del set principale. Ma Papa Emeritus non ha ancora finito con i suoi fedeli: promette e prontamente consegna gli ultimi tre imprescindibili pezzi, “Kiss The Go-Goat”, “Dance Macabre” e una incendiaria “Square Hammer”, conclusione perfetta per una serata da ricordare. Ancora abbagliati dalle palliettes di Papa Emeritus, alla folla di fan milanesi non resta che lasciare l’Ippodromo con il cuore pieno e la speranza di poter partecipare ancora a un rituale così spettacolare.
Setlist
Imperium
Kaisarion
Rats
Faith
Spillways
Cirice
Hunter’s Moon
Jesus He Knows Me (Genesis cover)
Ritual
Call Me Little Sunshine
Con Clavi Con Dio
Watcher in the Sky
Year Zero
Spöksonat
He Is
Miasma
Mary on a Cross
Mummy Dust
Respite on the Spitalfields
Kiss the Go-Goat
Dance Macabre
Square Hammer