Dopo il successo dei singoli datati 2017, gli Holding Absence non si sono più fermati. La giovane band gallese, dopo uno split con i Loathe, è arrivata alla pubblicazione dell’esordio omonimo nel 2019 e meno di due anni dopo si ripresenta con il nuovo album “The Greatest Mistake Of My Life”, titolo ispirato a una canzone degli anni ’30 coverizzata diversi decenni fa dal prozio del frontman Lucas Woodland.
Ci troviamo di fronte a un album che radica le fondamenta in profondità e che mostra la grande personalità degli Holding Absence, costituendone una sorta di manifesto. Scritto come una celebrazione della vita in tutte le sue fasi positive e negative, “The Greatest Mistake Of My Life” si sviluppa sul magnifico ossimoro di una melodia emozionante, cruda e viscerale. Gli elementi più caratteristici del sound sono infatti le roboanti quanto emozionali basi di chiaro stampo post-rock e la particolarissima voce di Woodland, soffice come velluto e graffiante nello stesso istante.
Le iniziali note di pianoforte della breve intro “awake” vengono affiancate dai synth e dai sussurri del cantante, fino a esplodere letteralmente in “Celebration Song”. Il wall of sound ha un impatto emozionale devastante, mentre il ritornello di Woodland, che canta “I’m Alive”, si staglia come un inno liberatorio. Questo magnifico inizio in medias res setta l’atmosfera anche per i brani successivi, che si muovono sulle stesse coordinate, con poche variazioni sul tema. Troviamo ritmi più sostenuti in “Curse Me With Your Kiss”, che si apre poi nel ritornello, e nel singolo “Afterlife”, perfetta sintesi di aggressività, melodia e orecchiabilità. Leggere incursioni metalcore sono protagoniste di “nomoreroses”, mentre la band rallenta, sempre con risultati ottimi, in “Die Alone” (nella quale sentiamo anche la voce di Caitlin Woodland, sorella del cantante) e “In Circles”. Si distingue come pezzo più elaborato “Mourning Song”, con una magnifica progressione sul finale, prima della title track, breve cover del brano di Gracie Fields.
Dopo un buon avvio di carriera, gli Holding Absence settano l’asticella a un livello sorprendente. Quello che forse manca ancora a un album ben scritto e suonato è quella dose di varietà sonora che avrebbe reso l’ascolto nella sua totalità meno monotono, per quanto piacevole. Si tratta comunque di piccolezze a fronte di un lavoro solido ed emozionante, costituito in egual misura da cuore e buone capacità compositive, soprattutto considerando la giovane età della band. In aperta antitesi con il suo titolo, “The Greatest Mistake Of My Life” potrebbe essere l’album con il quale la band gallese inizierà a togliersi grandi soddisfazioni.
Tracklist
01. awake
02. Celebration Song
03. Curse Me With Your Kiss
04. Afterlife
05. Drugs and Love
06. In Circles
07. nomoreroses
08. Beyond Belief
09. Die Alone (In Your Lover’s Arms)
10. phantoms
11. Mourning Song
12. The Greatest Mistake Of My Life